Sul Por Fesr Sardegna 2014-2020 la Sardegna deve ancora spendere 164,7 milioni di euro, ma lo stato di attuazione dei Piano operativo sui fondi strutturali è una promozione piena per l’assessorato regionale alla Programmazione guidato da Giuseppe Fasolino.
È quanto emerge dalla riunione del Comitato di sorveglianza sui fondi strutturali europei in corso a Cagliari, al Teatro Doglio e al quale stanno partecipando lo stesso assessore Fasolino, l’Autorità di gestione del Por Fesr che ha capo il Centro regionale di Programmazione (Crp) diretto da Massimo Temussi e il Capo Unità della Direzione generale di Politica regionale e urbana, Willibrordus Slujters.
Il manager europeo ha dichiarato: “Lo stato di attuazione del Por-Fesr Sardegna è ben al di sopra della media italiana e in linea con quella europea”. Illustrando la relazione aggiornata al 30 aprile 2022, Manuela Murru del Crp ha spiegato che “c’è l’esigenza di concludere un maggior numero di operazioni, soprattutto per quanto riguarda il campo delle infrastrutture ambientali”. Tuttavia, ha sottolineato Temussi, “a seconda degli assi ci sono differenziali importanti, ma in futuro bisogna tener conto che in sinergia con altri programmi, mi riferisco in particolare al Pnrr, sono previste riforme che potrebbero influire in modo importante sull’accelerazione della spesa”.
Nel 2020, è stato ricordato nel corso dei lavori, il programma finanziario è stato modificato con la destinazione di 98,8 milioni all’emergenza sanitaria ed economica causata dalla diffusione del Covid. Nel 2021 sono stati indirizzati ulteriori 116,5 milioni per la copertura delle spese sanitarie di emergenza sul territorio sardo. In totale, dunque, grazie al contributo del Por Fers sono stati stanziati 215 milioni per la pandemia, così utilizzati: 22 milioni per dispositivi di protezione individuale e l’acquisto di 49 ventilatori polmonari; 12 milioni per i sistemi informativi delle aziende sanitarie; 6,7 milioni per attrezzature mediche.