Solinas zittisce il dissenso interno, le federazioni Psd’Az saranno commissariate

Il dissenso interno non è contemplato nel vocabolario politico di Christian Solinas. Tanto che il governatore sardo, da segretario del Psd’Az qual è, ha deciso di commissariare le federazioni provinciali, ovvero una delle articolazioni chiave nell’organizzazione del partito.

Per spegnere le voci contro il capo dei sardisti ha convocato per domani 27 luglio la Direzione nazionale da sedici. Oltre a Solinas ne fanno parte il presidente del Consiglio nazionale, Antonio Moro, il suo vice Salvatore Angelo Giaccu, il numero due della segreteria, Quirico Sanna, assessore regionale all’Urbanistica. La convocazione è arrivata anche a Christian Stevelli, responsabile organizzativo e consulente di Solinas in Regione nell’Ufficio di gabinetto. Ancora: Giorgio Cherchi, segretario amministrativo e Andrea Cocco, responsabile degli Affari esteri. Poi il gruppo degli eletti dal Consiglio nazionale: Claudia Camarda, Tonino Chironi, Roberto Congiu, Pasquale Farina, Gavino Gaspa, Giovanna Lallai, Salvatore Pintus e Bastianino Spanu. Sono chiamati a partecipare anche Franco Mula, capogruppo Psd’Az in Consiglio regionale, e Carlo Doria, il senatore-ortopedico che è il primo candidato sicuro dei Quattro Mori alle Politiche del 25 settembre (qui l’approfondimento di Sardinia Post).

Nel Psd’Az le federazioni sono otto, una per provincia. Tre di queste sono abbandonate a se stesse Oristano, Nuoro e Sassari non c’è un segretario. A Cagliari la guida è in mano a Stevelli, ma Statuto alla mano era senza potere perché il commissario può stare in carico solo nove mesi, cioè sei di mandato più tre di proroga.

Semmai per Solinas sarebbe un problema trattare con Stefano Esu, il fedelissimo cacciato con la scusa del pranzo di Sardara (leggi qui) e ancora segretario nella federazione del Sulcis. Esu per Solinas è certamente un pericolo, per cui meglio allontanarlo da ogni posto di comando.

Nel Medio Campidano e in Gallura ci sono invece due ‘allineati’, rispettivamente Alessandro Pontis e Gianni Sarti. Dimissionario, infine, il capo della Federazione Ogliastra, Giuseppe Mesina. Insomma, a due mesi dal voto per le Politiche con Doria che l’ha spuntata su Solinas nella candidatura al Senato perché la Lega di Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di mandare la Sardegna alle urne con un anno e mezzo di anticipo, ecco la mossa per attivare il controllo totale del partito e azzerare il rischio di trappole interne dell’ultima ora.

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