Un criminale incallito abitualmente dedito a traffici delittuosi che non ha mai rinunciato alle sue mire indipendentiste continuando a violare le leggi dello Stato con lo scopo di sovvertire l’ordine democratico. Questo, in sintesi, il ritratto dell’indipendentista di Terralba, Salvatore Meloni, disegnato dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Oristano, e sottoscritto dal questore Francesco Di Ruberto a sostegno della proposta per il provvedimento della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza indirizzata il 26 maggio scorso al presidente del Tribunale. La risposta di Meloni non si è fatta attendere: alle 11 di oggi ha cominciato un sit-in con sciopero della fame e della sete davanti alla Questura.
La richiesta della sorveglianza speciale è un attentato alla democrazia, colpendo me vogliono intimidire tutti i movimenti indipendentisti” ha detto Meloni lanciando un appello a tutti i partiti politici, e in particolare ai parlamentari sardi e ai movimenti indipendentisti per una grande mobilitazione a difesa della democrazia. “Mi appellerò anche a Salvini e a Borghezio, aggiunge, e chiederò le dimissioni del ministro dell’Interno Alfano, che non può permettere una cosa del genere, e il trasferimento del questore e del capo della Mobile”. Stavolta Meloni non ha voglia di scherzare: “La sorveglianza speciale – ha spiegato – è peggio dei domiciliari, non potrei più fare niente, neanche spostarmi da Terralba senza il permesso della Questura, vogliono impedirmi di fare politica”.