La Regione ha avanzato una proposta per salvare la stagione irrigua 2025 nei comprensori del Campidano meridionale e di Isili Nord, gravemente colpiti dalla siccità prolungata. La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha deciso di sottoporre al Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino la richiesta rivolta all’Enel di trasferire 25 milioni di metri cubi d’acqua dalla diga di Bau Muggeris (lago Alto del Flumendosa) verso la diga di Nuraghe Arrubiu, gestita dall’Enas. Questo trasferimento consentirebbe di fornire acqua vitale alle campagne di queste due aree irrigue in crisi, preservando così la produzione agricola.
La misura, di carattere eccezionale, si rende necessaria per contrastare gli effetti della siccità che negli ultimi anni ha messo a dura prova il territorio regionale. Le restrizioni idriche nel Campidano meridionale sono state significative già nel 2024, con una riduzione delle superfici irrigue del 30% rispetto alle stagioni ordinarie. Senza interventi straordinari, la stagione irrigua 2025 rischierebbe di subire un taglio del 50%, penalizzando gravemente l’agricoltura in una delle aree più produttive della Sardegna. Nel comprensorio di Isili Nord, la situazione è ancora più critica, con la possibilità che la stagione irrigua venga completamente compromessa.
Attualmente, nella diga di Bau Muggeris sono stoccati circa 50 milioni di metri cubi d’acqua, quantità ben superiore a quella necessaria per soddisfare le esigenze potabili e irrigue dell’Ogliastra, che ne richiederebbe circa la metà. La proposta della presidente Todde prevede di chiedere all’Enel lo sversamento di almeno 25 milioni di metri cubi, evitando che l’intera risorsa venga utilizzata per scopi idroelettrici, con scarico verso la costa ogliastrina.
Questo intervento permetterebbe di alimentare il sistema dei laghi del medio Flumendosa, garantendo una stagione irrigua in linea con quella del 2024 per i comprensori del Campidano meridionale. La situazione dei bacini, tuttavia, resta delicata. Al 28 febbraio, i tre invasi del Medio Flumendosa (Flumineddu, Nuraghe Arrubiu e Mulargia) contavano circa 220 milioni di metri cubi d’acqua, con un calo di 15 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La speranza è che le precipitazioni primaverili possano migliorare le riserve, ma senza misure immediate, il comparto agricolo potrebbe subire gravi ripercussioni.
In altre aree della Sardegna, la situazione è altrettanto complessa. Le riserve idriche complessive dell’Isola hanno registrato un incremento nell’ultimo mese, passando da 906,25 milioni di metri cubi a fine gennaio a 994,41 milioni di metri cubi a fine febbraio, superando la soglia del 50% del volume disponibile. Tuttavia, l’allerta per l’emergenza idrica rimane alta, con diverse aree critiche, tra cui il sistema idrico dell’Alto Cixerri, dove i bacini di Punta Gennarta e Medau Zirimilis sono al 14% della capienza.