Servizi Cup in Assl sarde, allarme M5s: “L’Ats vuole spendere 9 mln anziché 5”

Una procedura dubbia e peggiorativa“. Una procedura messa sotto la lente in cinque pagine di interpellanza. Con numeri e riferimenti agli atti pubblici. Il nuovo casus belli nella maggioranza di centrodestra al governo della Regione riguarda svariati servizi della sanità: dal Cup all’Ufficio ticket passando per l’Accoglienza e l’Accettazione (tecnicamente si parla di front office e back office). Tutto scritto e firmato dalla consigliera regionale di M5s, Desirè Manca. Perché l’Ats, attraverso il commissario Massimo Temussi, “vuole spendere cinque milioni di euro in più”. Seguendo “criteri e norme in contrasto con quanto disposto dall’assessorato regionale alla Sanità”.

È una partita complessa, quella raccontata dall’esponente grillina. Perché non solo solleva diversi dubbi di legittimità, a cui il governatore Christian Solinas è chiamato a rispondere, ma fa emergere i molteplici scontri aperti nella maggioranza di centrodestra, sempre più incapace di un’azione unitaria. A venire fuori è una vera e propria guerra di potere.

La Manca parte da una certezza: “Il 31 marzo scadono i contratti relativi al front office e al back office nelle Assl della Sardegna”. I servizi coi giorni contati costano attualmente 5.133.845,82 euro. Sono interessate tutte le Aziende locali e i distretti sanitari. Il commissario Temussi vuole affidare le attività in scadenza a un altro fornitore, attraverso una gara Consip (Centrale di acquisto della pubblica amministrazione) del 2019, per una spesa di 9.180.000 euro (Iva al 22% inclusa), è scritto nella delibera Ats firmata dagli uffici e poi approvata da Temussi. Il nuovo fornitore diventerebbe il Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) con le spa Covisian ed Engineering. Il maggiore costo è appunto di quasi quattro milioni in più.

Stando a quanto scrive la Manca, quello che sta facendo il commissario è illegittimo. Per una serie di ragioni. Intanto: l’Ats, il 14 giugno 2019, ha autorizzato “una procedura per l’affidamento del servizio di Cup-Ticket e Call center” di tutto il comparto sardo della sanità pubblica, quindi “in unione col Brotzu e le Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari”. Per la Manca sfugge la ragione per cui non si dia più corso a quella procedura, fatta quando il centrodestra era già al governo dell’Isola e autorizzata dagli uffici regionali della Sanità. Quindi in assoluto accordo. Il direttore generale di Ats era Fulvio Moirano, mentre l’assessore Mario Nieddu.

Clicca qui per lefggere l’interpellanza M5s

Non solo: sempre nel solco di una gestione unitaria del front office e del back office, l’11 ottobre del 2019 il commissario straordinario dell’Ats, Giorgio Steri (subentrato a Moirano il 5 agosto), aveva indetto “una selezione pubblica, per soli titoli, per l’assunzione a tempo determinato di assistenti amministrativi categoria C, al fine di re-internalizzare parte delle attività” che riguardano appunto il front office e back office.

È qui che Temussi ha messo mano, decidendo di tirare in ballo la gara Consip del 2019, la Id 1738. Addirittura, scrive la Manca, l’Ats “ha avviato una serie di incontri di incontri con il fornitore, volti a personalizzare il servizio”. Ma, ammonisce ancora la consigliera di M5s, i servizi erogati di Ats “non possono essere svolti dalle spa Covisian ed Engineering” perché “la Convenzione del 2019 riguarda solo i servizi di Contact center“. Ovvero l’evoluzione del call center e non il front office e il back office.

Covisian ed Engineering, risulta sempre dall’interpellanza, chiedono 0,43 euro al minuto più Iva più premialità varie. Eppure “Ats – fa notare la Manca – ha deliberato una procedura di gara più vantaggiosa per quantità di servizio prevista e priva di clausole aggiuntive e vessatorie” per la sanità sarda. Pertanto la consigliera di M5s chiede a Solinas di conoscere le ragioni per cui Temussi ha deciso questo ribaltone organizzativo “aderendo a una convenzione peggiorativa”.

La Manca chiude l’interpellanza con un quesito, ugualmente sottoposto all’attenzione di Solinas. L’esponente dei Cinque Stelle vuole sapere se “la Engineering” in particolare “ha i requisiti previsti dall’articolo 80 del Codice dei contratti pubblici (il decreto legislativo 50/2016) alla luce delle recenti richieste di giudizio emessa dalla Procura di Milano”. La questione giudiziaria riguarda presunte tangenti sulla Metro di Milano. L’articolo 80 fissa le regole di esclusione dalla gare pubbliche. Sul tavolo di Solinas è dunque arrivata una patata bollente. Ma questa sembra scottare molto più delle altre. Il governatore – ma gli è già arrivata voce – non può ignorarla.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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