Servitù, Pigliaru e Ganau a Commissione uranio: “Ridurre progressivamente i vincoli militari”

“Il consiglio regionale della Sardegna ribadisce la sua ferma volontà per una progressiva dismissione dei vincoli militari e dei poligoni nel territorio sardo”: lo ha detto Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, convocato questa mattina in Prefettura a Cagliari dalla quarta Commissione di Inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito. Ganau, intervenuto dopo gli assessori regionali alla Sanita e all’Ambiente, ha ricordato la storia delle servitù militari nell’Isola e ribadito che già l’amministrazione regionale sarda si era espressa a favore della dismissione con un ordine del giorno sul riequilibrio della presenza militare in Sardegna approvato all’unanimità il 17 giugno 2014: “Con quel documento avevamo già stabilito il preminente interesse alla tutela della salute e delle ambiente. Oggi siamo qui per ribadire la stessa volontà. La Sardegna ospita il 60% delle servitù militari dell’Italia, trenta mila ettari sottratti ai sardi. La situazione geopolitica attuale è cambiata rispetto al passato, è ora di rivedere la presenza delle aree militari legate alle esigenze della difesa italiana. I dubbi sulla connessione tra uranio impoverito e malattie tumorali sono oggi certezze, ecco perché è intollerabile l’omissione sui rischi per l’ambiente e la salute. Non dobbiamo poi ripetere gli errori commessi dopo la dismissione della base militare americana a La Maddalena, sito che oggi è interessato da un nuovo intervento progettato dal Governo per l’ampliamento del pontile dell’isola di Santo Stefano senza il coinvolgimento della amministrazione regionale sarda”.

La stessa volontà è stata ribadita da Francesco Pigliaru, presidente della Giunta regionale nell’ultima audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta. “Avete visto in questi giorni le straordinarie bellezze naturali sottoposte a vincoli militari, alcuni dei quali permanenti – ha detto Pigliaru ai 19 commissari – siamo convinti che sia arrivato il momento di restituire queste terre ai comuni e bonificare le aree dei poligoni”. Pigliaru ha ricordato anche la proposta di riconversione del poligono di Perdasdefogu, pensato come un centro ad alta specializzazione per guerre simulate. “Siamo convinti che si potrebbe sfruttare la tecnologia e la ricerca per pensare nuove strategie di esercitazioni senza rischi per l’ambiente e la salute, grazie anche al coinvolgimento di scuole, università e istituti di ricerca. La Sardegna ospita tante realtà di eccellenza nel campo della ricerca, penso ad esempio al Crs4 o al Distretto Aerospaziale, sarebbe opportuno investire in questo ambito”. Nel suo intervento il Presidente ha rivolto ai commissari un invito: “In questi giorni la Manifattura di Cagliari ospita Sinnova, il salone dell’innovazione: vi invito a visitarlo per rendervi conto della grande vivacità dell’imprenditoria sarda che potrebbe essere coinvolta nel processo di crescita e sviluppo di queste aree”. Pigliaru e Ganau, infine, hanno espresso preoccupazione sulla situazione dei pescatori di Capo Frasca, che nei giorni scorsi hanno messo in atto una clamorosa protesta contro le esercitazioni militari, e sugli indennizzi mancati.

F.M.

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