La Giunta regionale, su proposta della presidente Alessandra Todde, ha approvato la delibera per la distribuzione dei contributi statali destinati ai Comuni maggiormente interessati dalle servitù militari. Una misura che punta a compensare l’impatto negativo e strutturale che tali vincoli esercitano sullo sviluppo economico e sociale dei territori. Per l’anno 2024, la Sardegna riceverà 1.523.508,16 euro, pari al 56,02% dell’intero stanziamento annuale nazionale. Il dato conferma il peso significativo delle servitù militari sull’isola, che da decenni ospita una quota rilevante delle infrastrutture belliche nazionali e Nato.
La ripartizione dei fondi è avvenuta secondo i criteri già definiti in una deliberazione del 2007, che individua quattro macroaree soggette a forti vincoli militari: La Maddalena: 243.761,31 euro (16% dello stanziamento); Capo Frasca – Aeroporto di Decimomannu: 380.877,04 euro (25%); Salto di Quirra – Capo San Lorenzo: 609.403,26 euro (40%); Capo Teulada: 289.466,55 euro (19%). La suddivisione tiene conto del grado di incidenza delle servitù, delle attività militari svolte e di indicatori socioeconomici, compreso l’andamento demografico.
All’interno delle macroaree, la delibera ha individuato ulteriori ripartizioni. Di seguito i dettagli: Capo Frasca – Aeroporto Decimomannu: Arbus e Villasor: 152.350,82 euro ciascuno (40%); Decimomannu: 76.175,40 euro (20%). Salto di Quirra – Capo San Lorenzo: Villaputzu: 243.761,30 euro (40%); Perdasdefogu: 152.350,82 euro (25%); Capo Teulada: Teulada: 243.151,90 euro (84%); Sant’Anna Arresi: 46.314,65 euro (16%).
I contributi dovranno essere utilizzati esclusivamente per la realizzazione di opere pubbliche e per il potenziamento dei servizi sociali, in conformità a quanto stabilito dallo Stato. Un segnale di attenzione verso territori spesso penalizzati dalla presenza militare, che vede nella Regione Sardegna un caso emblematico a livello nazionale.