Servitù militari, approvato studio indipendente su costi e profitti delle basi

La Sardegna e la Corsica “hanno diritto alla conoscenza dei costi e dei ricavi delle aree occupate dalle servitù militari“. Con questa premessa e su iniziativa delle forze politiche indipendentiste sarde e còrse iRS, ProgReS, Torra e Corsica Libera, il Consiglio regionale ha approvato una mozione, con il parere favorevole della Giunta, per l’individuazione di un soggetto terzo che compia uno studio indipendente per la valutazione dei costi, dei danni, del mancato sviluppo e dei profitti delle basi militare italiane, francesi e Nato. 

Stamattina c’è stata la conferenza stampa dell’iniziativa chiamata “Il costo della dipendenza: è ora di fare i conti”: presenti vari capigruppo dei gruppi politici del Consiglio Regionale, a partire da Gianfranco Ganau, primo firmatario della mozione, la delegazione di Corsica Libera guidata dal portavoce Petru Antone Tomasi, le delegazioni di iRS, ProgReS e Torra con Simone Maulu, Adriano Sollai, Franciscu Pala.

I testi approvati impegnano i presidenti di Corsica e Sardegna a commissionare uno studio indipendente “per capire cosa ha comportato la presenza delle basi militari in Sardegna negli ultimi 50 anni in termini di costi reali, benefici, impatto sociale e ambientale ed eventuale mancato sviluppo economico”. Ma non solo: anche “a chiedere conto a Governi e Ministeri dei bilanci delle aree occupate dai militari; a riunire la Consulta permanente sardo-còrsa, rimasta lettera morta dopo la sua istituzione, organismo istituzionale transnazionale che deve curare gli interessi economici e culturali delle due Isole”.

Come già annunciato all’indomani dell’approvazione in Consiglio le forze politiche indipendentiste promotrici di questa iniziativa, “vigileranno sull’evoluzione istituzionale di questo provvedimento e organizzeranno iniziative volte all’ulteriore sensibilizzazione di questo tipo di approccio al tema dell’occupazione militare del territorio nazionale delle due Isole”.

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