Serre fotovoltaiche, Maria Antonietta Mongiu (Fai): “La giunta sospenda il ricorso contro il Tar”

La sezione regionale del Fondo ambiente italiano “ha accolto con preoccupazione la notizia, appresa a mezzo stampa, del ricorso attuato dalla Giunta regionale avverso il provvedimento del Tar che lo scorso 12 luglio ha bloccato i procedimenti autorizzativi l’impianto di serre fotovoltaiche in comune di Narbolia“. Si legge in una nota firmata dalla presidente regionale Maria Antonietta Mongiu. 

“Stupisce – si legge – che ciò accada a poche settimane dai Convegni organizzati dal Fai Sardegna di Cagliari, di Villasor e soprattutto da quello di Milis (OR) ‘Quale energia per quale Sardegna?’ durante il quale sono emersi dati preoccupanti circa l’installazione di ulteriori impianti produttivi di energia rinnovabile nell’isola. La Sardegna produce un’ eccedenza energetica pari al 40% del fabbisogno annuo; a questo dato si somma, come affermato dal Procuratore Capo di Cagliari Mauro Mura, l’inquietante presenza, dietro la progettazione e produzione di energia cosiddetta ‘pulita’, di zone grigie in cui multinazionali e malavita organizzata hanno la possibilità di investire denaro traendo profitti sicuri, veloci e che lasciano i territori spogli dell’unico bene rimasto in tante aree della Sardegna, ossia la possibilità di fare agricoltura”.

“Villasor e Narbolia – ricorda ancora Mongiu – sono il simbolo della grande illusione e del malo modo in cui è stato usato il termodinamico solare e fotovoltaico: le serre, come si è potuto constatare nei convegni sopra citati, non sono in grado di garantire livelli produttivi tali da giustificarne l’esistenza, Né, alla luce di quanto accaduto in altre regioni della Sardegna, l’indotto in termini occupazionali è tale da legittimare la scelta di erodere centinaia di preziosi ettari di terra agricola in favole di strutture che nel giro di pochi anni saranno lasciate al loro destino e che diventano le ennesime cattedrali nel deserto che non si riuscirà a smaltire o a bonificare”.

“La Giunta regionale, col suo ultimo atto, rischia di giustificare le azioni di gruppi di potere interessati esclusivamente a intercettare profitti grazie agli enormi capitali pubblici che ruotano attorno alle energie rinnovabili. Il Fai Sardegna – conclude la presidente regionale – ritiene che una simile operazione, dettata dalla buona fede e dall’attrattiva che può avere, in tempi di crisi, l’offerta di pochi posti di lavoro, sia da interrompere perché metterebbe l’Isola nelle mani di speculatori che priverebbero, in alcuni casi definitivamente, molte comunità locali del proprio territorio e, quindi, del proprio futuro. Quest’atto vanifica inoltre la revoca del Pps della giunta Cappellacci che il Fai ha tanto encomiato. Si spera che la Giunta Regionale sospenda il ricorso in essere e che finalmente metta mano al Piano Energetico Regionale fugando ogni dubbio sull’estemporaneità a cui si assiste”.

 

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