Martedì gli uomini della Guardia di finanza e dei carabinieri si sono presentati nello studio di un commercialista cagliaritano e hanno sequestrato l’intera contabilità del gruppo del Partito democratico al Consiglio regionale. il provvedimento è stato ordinato dal pubblico ministero Marco Cocco nell’ambito dell’inchiesta-bis sui fondi dei gruppi consiliari.
Si tratta della seconda tranche dell’inchiesta per la quale sono stati rinviati a giudizio diciotto consigiari regionali in carica nella precedente legislatura, cioè dal 2004 al 2009. Inchiesta che ha dato luogo a diversi procedimenti. Quello principale (con i diciotto imputati) comincerà il 19 aprile. Un altro, nei confronti di Adriano Salis, ex capogruppo dell’Idv, che ha scelto il rito abbreviato, il 6 febbraio. Mentre è in corso quello più noto di tutti, contro il senatore del Pdl Silvestro Ladu, accusato di aver destinato i fondi a usi svariati, dal rifacimento della carrozzeria dell’auto della moglie a viaggi all’estero.
“La nostra contabilità – ha dichiarato il capogruppo del Pd Giampaolo Diana – è affidata a un commercialista. Ci siamo dotati di un regolamento interno che consente la tracciabilità di ogni euro speso. E comunque i fondi non sono nella disponibilità dei singoli consiglieri. Naturalmente parlo di questa legislatura, perché nella precedente non c’ero nemmeno. Ma posso dire che siamo assolutamente sereni e che speriamo soprattutto che gli accertamenti si concludano in tempo rapidi”.
Di recente si è parlato su Facebook di una consulenza affidata dal gruppo del Pd a un “consigliere regionale mancato”. Una sorta di improprio ‘risarcimento’ per la mancata elezione. A Diana, comunque, non risulta un nesso tra il sequestro della documentazione e questa vicenda.