Ex San Raffaele, Scanu (Pd): “Siamo al traguardo, abbiamo scongiurato uno scippo”

“Il San Raffaele si farà. Inshallah”. Gian Piero Scanu, deputato del Partito Democratico, sindaco quando oltre 30 anni fa Don Verzè diede vita al sogno San Raffaele ad Olbia, esulta dopo mesi di tensione. La manifestazione convocata ieri sera al Museo Archeologico di Olbia, volutamente o no, è stata una specie di tributo a chi ha sempre creduto nel progetto. E che oggi, a giochi (quasi) fatti, si gode una vittoria politica personale e per la città. Anzi, per tutta la Sardegna. Secondo il mantra che giustamente è stato lanciato nei momenti più duri della battaglia.
“Siamo agli ultimi metri, diciamo che l’ultimo miglio l’abbiamo alle spalle. Voglio solo ringraziare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il sottosegretario Graziano Del Rio, il presidente Francesco Pigliaru e tutti gli uomini della Qatar Foundation per il lavoro svolto”.

Deputato Scanu, qual è stato il segreto di questo risultato?

“Credo sia stata fondamentale l’armonizzazione delle varie esigenze, seguendo un percorso che abbiamo rispettato fin dall’inizio. Non abbiamo creato sovrapposizioni con le strutture private, non abbiamo accettato l’accusa di aver scippato posti letto a qualcun altro, il Governo sta definendo un provvedimento che consentirà di godere di un plafond extra moenia che permetterà di aprire la struttura entro marzo”.

Ora spazio alle imprese locali?

“Il mio pensiero e il mio proposito, ma anche quello della Qatar Foundation, è quello di far lavorare le imprese sarde e quelle locali, a parità di condizioni. Non dimentichiamoci che, come minimo, il progetto ha una dimensione regionale. Ma noi crediamo sarà un polo sanitario di eccellenza a livello mondiale. La Fondazione del Bambin Gesù lavorerà con le due università sarde. Credo che si sia dimostrato il nostro approccio laico alla questione, abbiamo sempre dimostrato come il progetto andasse a beneficio di tutta l’isola e i fatti lo dimostreranno”.

Il nuovo ospedale Bambin Gesù dimostra anche che è possibile imporre in Sardegna un nuovo modello di sviluppo?

“Ne sono convinto. La via maestra è stata tracciata e dimostra come l’edilizia vada vista in funzione della cultura, con le università e le attività di ricerca, non solo per costruire alberghi e seconde case. Da qui partiamo per aprire la vera questione dello sviluppo in Sardegna: i 100 comuni sardi che stanno morendo e per i quali si aprono nuove opportunità grazie a quella che chiamiamo l’economia della conoscenza, investendo sulla cultura e sull’eccellenza, invitando le migliori professionalità a lavorare in Sardegna offrendogli l’altissima qualità della vita. Che non è certo un aspetto secondario”.

Si è rischiato veramente che il Qatar facesse retromarcia e andasse a investire in Germania?

“Senza un lavoro incrociato tra Governo e Regione, il Qatar sarebbe andato via. Avremmo perso una grande occasione. Ora non parliamo più di divisioni e di nemici, lavoriamo per il futuro della Gallura”

All’interno di questo nuovo orizzonte rientra anche la soluzione della vertenza Meridiana?

“Io sono fiducioso che il passaggio successivo sia un incontro con il Qatar per risolvere la questione Meridiana. Penso che la compagnia aerea possa rappresentare un asset strategico all’interno dell’investimento del Qatar, dal momento che i trasporti, la necessità di garantire un incoming per le strutture in Gallura, siano fondamentali all’interno del sistema complessivo che sta alla base dell’acquisizione dell’ex San Raffaele”.

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