“Rossi per altri sette giorni perché nella prima delle ultime due settimane trascorse in zona rossa l’Rt è stato a 1.29 e solo nella seconda è sceso a 0.98“. Così l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, commenta la permanenza della Sardegna nella fascia di massimo rischio, ciò che significa un vero lockdown con la possibiluità di uscire da casa solo per motivi di lavoro, salute e necessità.
Secondo il Dpcm – che vale per tutte le regioni ma solo la Giunta Solinas protesta – per ottenere la ‘promozione’ bisogna che il valore migliorato si mantenga per quattordici giorni. L’Isola, invece, solo nell’ultima settimana ha avuto un Rt al di sotto di uno, soglia entro la quale si passa in arancione. Ma proprio perché le regole sono uguali per tutti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha rispedito al mittente la protesta di Nieddu.
“Ciò che ci sta condannando – dice l’assessore – è ancora una volta l’indice di contagiosità, per il resto abbiamo valori migliori di chi andrà in zona gialla”. Questa, conclude Nieddu, “è la riprova che il sistema di zonizzazione basato sul calcolo dell’Rt va cambiato perché non è corrispondente alle caratteristiche reali delle situazioni epidemiologiche delle Regioni”.