Sono note in chiaroscuro quelle che arrivano dalla politica sarda sul Piano di Ryanair che, oggi in una conferenza stampa, ha annunciato un miliardo di dollari di investimenti in Italia con 10 nuovi aeromobili e altre 44 rotte. Ma la nostra Isola, al momento, non compare nel potenziamento della compagnia irlandese. Su Alghero, infatti, tutto dipenderà dall’eventuale privatizzazione dello scalo. Su Cagliari non sono annunciati nuovi voli, mentre su Olbia il vettore non ha mai fatto collegamenti e non cambia strategia.
Mario Bruno, sindaco di Alghero, dice: “Ora anche la nostra, senza se e senza ma, deve entrare negli investimenti di Ryanair e della Regione. Il contrario sarebbe una beffa”. Per il primo cittadino il Piano Ryanair “è frutto della nostra pressione che in tutta Italia ha prodotto una diminuzione delle tasse e la revisione della linee guida del trasporto aereo”.
Il senatore Silvio Lai (Pd) si limita a commentare solo la questione di Alghero. E in una nota scrive: “Dalla conferenza stampa di presentazione del piano Ryanair in Italia giungono affermazioni del ministro Graziano Delrio e del presidente di Enac Vito Riggio che confermano in toto la posizione, ingiustamente criticata, ma ferma da parte della Giunta Regionale sarda sull’aeroporto di Alghero. Posizione espressa addirittura dall’Ad di Ryanair Michael O’Leary. Ovvero il fatto che la privatizzazione non solo non è da discutere, ma per evitare il peggio bisogna sperare che il 7 settembre ci sia almeno un compratore. E se si vuole il bene del territorio, bisognerebbe, come abbiamo detto più e più volte, fare silenzio e lasciar lavorare in serenità chi può farlo sia sul piano politico che finanziario”. Lai non fa nomi, ma aggiunge: “È davvero paradossale che a proporsi come leader del fronte anti-privatizzazione sia chi, in tempi di vacche grasse, ha svenduto le quote del comune di Alghero, non ricapitalizzando. E ora vuol far credere che il passaggio ai privati sia possibile senza pagare il prezzo dell’infrazione europea e del fallimento della società di gestione”.
Spera nel ritorno ad Alghero di Ryanair il segretario dell’Unione Popolare Cristiana Antonio Satta. “Far tornare Ryanair ad Alghero sarebbe un gran passo in avanti. Gli abitanti della Sardegna, i turisti devono poter contare su maggiori possibilità di trasporto, anche perché questo permette di far calare i prezzi. Abbiamo già visto che la mancanza di collegamenti efficienti si è rivelata un handicap per l’Isola. E’ ora di pensare a un piano globale, che punti su turismo e rilancio delle nostre tipicità – continua Satta -. I dati di ieri di Unioncamere sulle imprese artigiane sarde in calo infatti sono un preoccupante campanello d’allarme”.
Critico il capogruppo dei Riformatori – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni. “Come se non bastassero i tanti, troppi disastri già causati dalla Giunta regionale con il suo immobilismo e con il maldestro tentativo di sottomettere gli interessi della Sardegna a quelli di una corrente di partito, ora l’Isola rischia di perdere anche la sua quota nel Piano di investimenti sul mercato italiano presentato oggi da Ryanair, se da viale Trento si continuerà a tardare nel presentare il nuovo programma di incentivi alle compagnie aeree low-cost – ha dichiarato l’esponente politico – Quella che, in altri tempi, sarebbe stata salutata come una bellissima notizia per le prospettive dell’industria turistica, oggi diventa fonte di ulteriori preoccupazioni, come se non ce ne fossero già abbastanza. In sintesi, il vettore irlandese è pronto ad investire un mare di soldi in Italia, ma la Sardegna per ora resta tagliata fuori perché la Regione finora non è stata in grado di presentare un programma di incentivi, come hanno fatto invece le altre Regioni italiane. E che nessuno in viale Trento si sogni di dire che la causa sono i ritardi nell’approvazione del disegno di legge per la ricapitalizzazione dell’aeroporto di Alghero, viatico per la successiva privatizzazione dello scalo: le due cose non dipendono l’una dall’altra”.