Messaggi a destra e a manca. Il Partito sardo d’Azione si colloca in una posizione d’attesa tra centrodestra e centrosinistra e non chiarisce quale sarà la sua collocazione nella prossima competizione elettorale regionale. Ma c’è una novità nell’intervista al presidente del Psd’Az Giacomo Sanna che appare oggi su la Nuova Sardegna: un tentativo di riallacciare il dialogo con i Rossomori di Gesuino Muledda, cioè con gli ex compagni di strada che lasciarono i Quattro Mori dopo che nel 2009 si consegnarono a Berlusconi.
Gesuino Muledda, intervistato l’altro ieri, aveva invitato il Psd’Az a fare autocritica. E Giacomo Sanna oggi gli risponde: “Con i Rossomori mi auguro che si possa costruire un cammino comune nell’interesse dei sardi, un percorso che abbia al centro i temi per i quali entrambi ci battiamo. In politica, poi, l’autocritica non può e non deve mai mancare: bisogna avere l’umiltà di saperla fare”.
Ma alla domanda sulla possibilità che il Psd’Az ritorni assieme al centrodestra nel caso in cui il candidato governatore non sia Ugo Cappellacci, Sanna non dà una risposta netta: “Con i se e con i ma non si fanno le alleanze. Ritengo che alla Sardegna serva un segno di profondo rinnovamento e personalmente guardo con favore all’opportunità di avere come presidente della Regione, per la prima volta nella storia, una donna”.
Già, ma quale donna? L’indicazione di genere data dal presidente sardista, infatti, non aggiunge molto sulla futura collocazione politica. Perché l’auspicata “donna-governatore” esiste già nel centrosinistra (la candidata alle primarie Francesca Barracciu, che è tra i big del Pd isolano uno dei più ‘dialoganti’ con i sardisti) ed esiste potenzialmente nel centrodestra: la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Di certo la donna in questione non è Michela Murgia il cui progetto si pone in modo esplicito su un piano alternativo alla linea sardista.