Sanità, Sel vuole il registro Dat. Per chi non è più “capace di intendere e volere”

Una proposta di legge per l’istituzione del Registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento, in tre lettere Dat. Primo firmatario Luca Pizzuto, di Sel, ma il documento è sottoscritto anche da consiglieri regionali tra gli altri di Rossomori e Pd. Si tratta di volontà che possono essere comunicate e fatte valere per il caso in cui un cittadino venga a trovarsi, per qualunque ragione, in uno stato di incapacità di intendere e di volere. Una situazione che, sulla base dei parametri scientifici riconosciuti a livello internazionale, comporti una perdita di coscienza definitiva è irreversibile. “Nella nostra ipotesi – spiega Pizzuto – deve essere gestito dalle Asl. Noi speriamo che questa nostra proposta possa servire anche ad aprire un dibattito sul tema”. Un argomento molto delicato che ritorna a galla a qualche anno dal dibattito sul caso di Eluana Englaro.

La proposta di legge prevede all’articolo 1 che la Regione riconosca e tuteli la dignità della vita umana anche nella fase finale dell’esistenza e “nell’ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere”. Il registro, secondo la proposta, dovrebbe essere tenuto dalla Asl con accesso alla banca dati protetto e limitato al personale autorizzato dell’Asl. Nelle Dat il soggetto interessato può nominare uno o più fiduciari con il compito di controllare il rispetto delle volontà. La dichiarazione andrebbe poi registrata nel fascicolo sanitario elettronico o nella tessera sanitaria. La Asl, sempre secondo il progetto di legge, dovrebbe garantire la possibilità di redigere la dichiarazione alla presenza di un medico di medicina generale.

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