Disorganizzazione generale, mancanza di comunicazione ed estrema frammentarietà delle competenze. Queste le criticità della sanità sarda su cui si deve intervenire per un rilancio che garantisca assistenza e servizi alle persone. A delineare questo percorso è stato l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, nel corso dell’incontro nell’aula rossa della cittadella universitaria di Monserrato, con i dirigenti e i sindacati dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari cui ha partecipato anche il rettore dell’università di Cagliari Francesco Mola.
“È una giornata importante per ampliare un lavoro di conoscenza, l’impatto con il Policlinico è meraviglioso, è uscito il sole per la sanità e le potenzialità che intravedo in questa struttura. – spiega l’assessore Bartolazzi – È il primo contesto logistico dove si può coniugare ricerca e salute, qui ci sono le potenzialità per mettere in sesto la sanità in Sardegna, il futuro della medicina è qui. È fondamentale rilanciare l’aiuto dell’università che ha un ruolo centrale: allargare la rete informativa”.
“Sussistono tre notevoli criticità: disorganizzazione generale, mancanza di comunicazione ed estrema frammentarietà delle competenze – ha evidenziato l’assessore -. Il mio obiettivo sarà definire le missioni per ciascun ospedale, creare le squadre in reparto e costruire hub con prestazioni sanitarie specifiche, i cittadini non devono più partire per curarsi”. La soluzione? “Il sogno sarebbe quello di realizzare sul territorio almeno due Irccs, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico”. Sulla carenza del personale sanitario in Sardegna l’esponente dell’esecutivo ha rimarcato che “le assunzioni devono essere fatte, a contratto a tempo indeterminato, le risorse si trovano per sanare una situazione critica”. Non solo, “le figure professionali e le differenze devono essere compensate e riconosciute”. Quanto all’emergenza del del pronto soccorso in estate, “si risolve con un’azione strutturale che deve iniziare a marzo/aprile, dove si contrattualizzano le persone per la stagione a tempo determinato nel pronto soccorso”.