I piccoli comuni contro la Giunta sulle politiche sanitarie. In particolare contro una delibera che taglia i finanziamenti per la sanità a Mandas e San Nicolò Gerrei. L’associazione che raggruppa i piccoli centri (Anpci) annuncia che in assenza del ritiro del provvedimento saranno assunte forme clamorose di protesta. “Stiamo studiando una serie di iniziative eclatanti – spiega il coordinatore regionale Fabrizio Mereu – Non si può infatti chiedere al pensionato o al dipendente di Villasalto, Siurgus Donigala o Silius di pagare una quota aggiuntiva di Irpef per ripianare il deficit creato dalla Regione e dall’altro penalizzare ulteriormente i territori. A questa politica diciamo basta”.
Secondo Mereu si assiste ad “un nuovo attacco alle zone interne e ai piccoli comuni. Si prosegue nella politica di penalizzazione di queste zone dell’isola in favore delle grandi realtà urbane. Prima il taglio dei finanziamenti per il potenziamento dei poliambulatori di San Nicolò Gerrei e Mandas che, già con delibera della Giunta guidata da Renato Soru, dovevano essere trasformati in Case della Salute per potenziare l’offerta sanitaria sul territorio complementare a quella ospedaliera rappresentata dai centri di Isili, Muravera e Sorgono. Una scelta confermata nel 2011 dalla Giunta guidata da Ugo Cappellacci quando – sottolinea il coordinatore dell’associazione – fu rivisto il finanziamento da un milione a 935 mila euro per Mandas e altrettanti per San Nicolò Gerrei, nell’ottica del potenziamento dei servizi nel territorio della Trexenta, Sarcidano, Barbagia Seulo e del Gerrei e per migliorare la qualità della vita di queste aree della Sardegna. Poi pochi giorni fa la Giunta Pigliaru ha ridotto i finanziamenti per Mandas a 180 mila euro e per San Nicolò 250 mila euro”. “Un vero e proprio scippo – stigmatizza Mereu – che conferma la miopia politica di una Giunta regionale che, invece di potenziare, riduce le opportunità per il territorio. Secondo la nostra visione questi territori, anche alla luce della polemica odierna sui livelli alti di smog nelle grandi aree urbane, dovrebbero diventare sempre più centri di servizi di prossimità in grado di ridurre la mobilità delle persone”.