L’attenzione è per i prossimi giorni, quando entrerà nel vivo la discussione sulle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’Arnas Brotzu. Perché, come sottolineato dai sindacati, «lo sciopero non è ancora scongiurato». La vicenda riguarda l’azienda ospedaliera di rilevanza nazionale finita al centro della contrapposizione tra sindacati e Regione per la questione del «quadro disomogeneo» sul valore medio dei fondi contrattuali e delle premialità. Argomenti che l’assessore Armando Bartolazzi ha illustrato nell’ambito dell’incontro convocato dalla Prefettura in seguito allo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali rappresentative sia della dirigenza medica e sanitaria che del comparto (infermieri, oss, tecnici di laboratorio) dell’Arnas Brotzu e dove ha ribadito, come ricostruisce una nota dell’assessorato, che «la situazione di squilibrio, che si protrae da parecchi anni, fotografa un dislivello riferito in particolar modo alle aziende ospedaliere, ove si verifica un maggior assorbimento di risorse derivanti dagli straordinari e dalle particolari condizioni di lavoro esistenti nelle strutture ad alta complessità».
A vivere una condizione migliore, o meglio con un grado di sofferenza più basso, a leggere quanto scritto nella nota, sarebbero le aziende presenti nei territori. Una situazione cui l’assessore ha annunciato di voler porre fine. «L’assessorato della Sanità è impegnato da diverse settimane nell’elaborazione di alcuni modelli di riferimento, basati sull’applicazione dell’attuale legislazione regionale e nazionale e su alcune esperienze specifiche riferite ad altre Regioni italiane – annuncia nella nota l’assessorato -. Ciò al fine di individuare il parametro di perequazione più equo in grado di soddisfare le giuste rivendicazioni dei medici e del personale di comparto che deve trovare un adeguato riscontro economico al proprio lavoro quotidiano».
Promesse e intenzioni che non sembrano voler convincere le organizzazioni sindacali. Non a caso dalla Funzione pubblica della Cgil fanno sapere che il tentativo di conciliazione in Prefettura «è fallito, lo stato di agitazione prosegue e non è per nulla scongiurato lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Arnas Brotzu con i quali valuteremo, passo per passo, le ulteriori azioni di mobilitazione». Parole che Nicola Cabras, segretario della Funzione pubblica Cgil ha scritto in una nota diramata dopo l’incontro in cui è emerso che l’assessorato “si prepara soltanto a rendere operativo l’utilizzo di risorse già previste da una legge della passata legislatura e destinate a tutte le strutture ospedaliere della Sardegna”.
“Se fosse così, non verrebbe risolto alcun nodo della vertenza Brotzu – ha aggiunto-, l’auspicio è che nell’incontro fissato per il 18 ottobre l’assessore Bartolazzi si presenti con soluzioni concrete e spendibili nell’immediato, sia sul fronte delle retribuzioni che sulle altre importanti criticità che gravano su un sistema in sofferenza, a partire dalla carenza di organici fino all’abbattimento delle liste d’attesa per arrivare a una programmazione che restituisca equilibrio tra le strutture ospedaliere e la rete territoriale”. Per le sigle non ci sono stati gli elementi utili alla conciliazione e va avanti lo stato di agitazione nell’attesa che sia l’assessorato alla Sanità che i vertici aziendali diano risposte concrete. Sul fronte del confronto con l’assessorato, in vista dell’incontro con Bartolazzi, l’auspicio è che sciolga finalmente i nodi relativi alla perequazione dei fondi per restituire dignità e parità ai lavoratori e alle lavoratrici che fino a oggi hanno avuto retribuzioni più basse rispetto ai colleghi di altre strutture sanitarie. Sul fronte del confronto aziendale si attende una conclusione in tempi stretti della contrattazione integrativa. “Al momento quindi – concludono -, lo sciopero non è per nulla scongiurato e, anzi, i prossimi giorni saranno cruciali per la vertenza”.