Sanità in crisi, i Progressisti all’attacco della Giunta: “Totale fallimento”

Proprio sabato diecimila persone sono scese in piazza a Cagliari insieme ai sindacati per denunciare la situazione della sanità sarda allo stremo. Oggi rilanciano i Progressisti, che per bocca del capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Agus, attaccano assessore alla Sanità e governatore per “l’evidente fallimento organizzativo” della Regione. Agus, che denuncia l’immobilismo della Giunta, si sofferma sui problemi del personale medico e dei concorsi, per Nieddu “il vero, enorme problema della sanità in Sardegna”. “Dire che il problema è la carenza di medici – chiarisce l’esponente dell’opposizione – è una mistificazione. La Sardegna è la regione italiana con il numero più alto di medici in proporzione alla popolazione residente. Il problema è come sono organizzati (o disorganizzati)”. Ma l’assessore non ci sta e replica: “Non si cerchi di stravolgere la realtà”.

L’accusa del consigliere regionale è molto netta: “Non è vero che sono stati assunti tutti i medici e gli infermieri disponibili in Sardegna – ribatte Agus -. Una bugia, visto che le stabilizzazioni sono al palo così come lo sono gli scorrimenti di graduatorie. Non solo – chiarisce il consigliere progressista -: si continua a non capire che oggi l’obiettivo non è solo quello di attirare chi non c’è, ma è anche e soprattutto quello di mantenere in servizio chi c’è. Molti medici dipendenti del sistema sanitario preferiscono rinunciare all’impiego pubblico optando per quello nel settore privato, a volte lautamente finanziato dalle casse regionali”. Agus accusa l’assessore anche per le liste d’attesa, “infinite perché da tre anni e mezzo sono stati fatti solo interventi spot con esiti pessimi”, per il “caos delle cure pediatriche, rilevato anche nelle bozze degli atti aziendali compilati senza adeguati input politici” e per la “sottovalutazione dei problemi dell’ospedale Microcitemico di Cagliari. “La dichiarazione di oggi (fatto “meramente organizzativo”, “assistenza sempre garantita”) – conclude il consigliere della minoranza – dimostra plasticamente come la Giunta non abbia capito niente della situazione”.

Rimanda al mittente le critiche, l’assessore Mario Nieddu.”Sostenere che in Sardegna non ci sia carenza di medici è grave – replica Nieddu – perché vuol dire non avere la minima cognizione di quelli che sono i problemi del nostro sistema sanitario”. Rispondendo al dato riportato da Agus, che vede l’Isola ai primi posti per numero di medici in rapporto alla popolazione, l’assessore precisa: “La Sardegna è una delle regioni più estese d’Italia con la più bassa densità demografica, con un terzo dei Comuni sotto i tremila abitanti, distribuiti su un territorio complesso sotto il profilo dei collegamenti e dell’orografia. Abbiamo più di venti ospedali – chiarisce – a cui si aggiunge una capillare presenza di poliambulatori e case della salute, strutture che per funzionare necessitano di medici, infermieri e personale del comparto”. La replica di Nieddu prosegue con altri numeri: “Se in Sardegna il problema della carenza dei medici è una mistificazione, allora l’onorevole Agus spieghi come sia possibile che a fronte di oltre 300 sedi carenti messe a bando per la medicina generale siano appena 60 le sedi assegnate. Noi di certo non ci fermiamo davanti alla criticità dei numeri e ribandiremo nuovamente le sedi carenti, a stretto giro, nel tentativo di mettere al lavoro nel più breve tempo possibile chi, intanto, avesse maturato i requisiti e dare ulteriore copertura al fabbisogno del nostro territorio”. L’esponente della Giunta Solinas insiste: “La coperta è corta, in tre anni abbiamo bandito 140 concorsi più centinaia di selezioni e stabilizzazioni, il tutto con una pandemia di mezzo. Per gli specialisti abbiamo dato fondo al mercato del lavoro al punto che ai concorsi partecipano le persone già strutturate nel sistema sanitario per potersi spostare da un’azienda all’altra, come surrogato della mobilità, ma senza portare alcun beneficio in termini di nuove leve”.

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