Sanità in crisi, confronto Regione-sindacati. Bartolazzi apre tre tavoli tematici: “Si è aperta una fase di dialogo”

Incontro tra la Regione e i sindacati confederali sul tema della sanità. Alla riunione hanno partecipato l’assessore Armando Bartolazzi con la capa di gabinetto Cinzia Pilo e il delegato per i rapporti sindacali Mario Arca, insieme al capo di gabinetto della presidenza Luca Caschili. Per il fronte sindacale erano presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Durante il confronto, la Regione ha condiviso i dieci pilastri della piattaforma sindacale, annunciando l’avvio di un’interlocuzione strutturata attraverso tre macro-tavoli tematici, dedicati all’approfondimento delle principali criticità del sistema sanitario regionale.

“Oggi si è aperta una fase di dialogo che ci trova pienamente disponibili e che speriamo possa produrre risultati concreti e duraturi a vantaggio dei cittadini sardi”, ha dichiarato l’assessore al termine dell’incontro. “Abbiamo apprezzato la scelta dei macrotemi su cui ora si aprirà un’ulteriore fase istruttoria: dal cosa fare a come farlo”. La proposta prevede a breve la comunicazione di una data per la costituzione dei tavoli di lavoro. Le vertenze più specifiche, a carattere territoriale o settoriale, saranno invece affrontate in sedi distinte.

Sul fronte sindacale, la Cgil ha espresso soddisfazione per l’apertura al confronto, ma ha sottolineato che il cambio di passo annunciato dovrà ora tradursi in atti concreti. Il segretario regionale Fausto Durante ha osservato che, nonostante l’impegno dichiarato, “la collaborazione e il confronto finora non ci sono stati”, e che ogni richiesta avanzata dal sindacato è rimasta inascoltata.

Durante ha inoltre espresso rammarico per l’assenza della presidente Alessandra Todde: “La gravità della situazione richiede l’impegno dell’amministrazione regionale al massimo livello”, ha affermato, ribadendo l’importanza di un coinvolgimento diretto della massima autorità politica regionale. Tra i temi sollevati, anche il destino delle sale operatorie dell’ospedale Businco, il cui trasferimento ha suscitato forti preoccupazioni tra operatori e cittadini. La Cgil ha chiesto un ripensamento urgente della decisione, ottenendo l’impegno da parte dell’assessore per una riunione dedicata, la cui convocazione è attesa a breve. Durante ha inoltre evidenziato le molte criticità del sistema sanitario sardo: liste d’attesa troppo lunghe, carenza di personale medico, assistenza domiciliare insufficiente, fondi Pnrr impiegati in minima parte e una rete territoriale ancora inadeguata. “Le emergenze erano e restano irrisolte”, ha sottolineato. Il sindacato auspica ora che “alla dichiarazione della volontà di un cambio di passo, ci siano comportamenti conseguenti”, e che la fase di confronto avviata possa tradursi in una vera programmazione condivisa, in grado di rispondere alle emergenze e alle attese dei cittadini.

 ‘Valutiamo positivamente l’incontro di questo pomeriggio in presidenza, sulla sanità. I punti della piattaforma presentata dai sindacati sono stati accolti, ci saranno ora tavoli di confronto specifici e tavoli territoriali. La Cisl ripropone i temi già presentati al primo confronto sulla sanità, lo scorso agosto, sempre disponibile al dialogo e consapevole anche che tanto tempo si è perso in questi anni e che è necessario accelerare per dare ai sardi risposte di salute tanto attese. Quindi, bene il metodo del dialogo intrapreso, ora ci aspettiamo risultati nel merito”, ha detto invece il segretario generale della Cisl Pier Luigi Ledda.

“Abbiamo ribadito con forza all’assessorato le emergenze che affliggono la sanità sarda. L’abbattimento delle liste d’attesa rimane una priorità assoluta, così come la riorganizzazione del Cup e del sistema Recall per un accesso più trasparente ed efficace ai servizi”, ha dichiarato Guido Sarritzu, segretario regionale della Uil, “riteniamo inoltre utile destinare risorse alle strutture private accreditate per contribuire a smaltire le liste d’attesa, ma solo previa verifica delle condizioni di lavoro degli operatori e del pieno rispetto dei contratti nazionali”.

La Uil ha inoltre sottolineato l’importanza strategica del potenziamento della medicina territoriale e la necessità impellente di un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazione del personale precario, unitamente allo scorrimento delle graduatorie esistenti. “Senza un investimento massiccio sulle risorse umane, la sanità sarda non potrà mai risollevarsi. È fondamentale valorizzare le professionalità esistenti e dare certezze ai tanti lavoratori precari che ogni giorno garantiscono il funzionamento del sistema”, ha aggiunto Sarritzu.

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