di Vito Fiori
“No, nessun mal di pancia né malumori, noi siamo sempre disponibili a collaborare, e lo stiamo dimostrando”. Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, respinge le ipotesi di tensioni all’interno della maggioranza di centrosinistra.
Dicono che le vostre recenti esternazioni, piuttosto critiche nei confronti dell’assessore della Sanità Armando Bartolazzi, siano dovute al fatto che quel ruolo non è stato assegnato a uno di voi: è vero?
“Intanto le scelte sono state operate dalla presidente Alessandra Todde, e poi no, non abbiamo chiesto nulla di simile in fase di formazione dell’esecutivo”.
Ma rendere pubblica la vostra insoddisfazione sul tema sanità ha indotto a pensar male: perché non parlarne all’interno della coalizione?
“Lunedì ci sarà una riunione di tutti i consiglieri della maggioranza in cui affronteremo l’argomento e apriremo il dialogo sul da farsi”.
Perché non farla prima?
“Ho detto che l’incontro si terrà lunedì pomeriggio”.
Al suo terzo mandato, Agus ha appreso l’arte politica del glissare. La verità è che nel centrosinistra ci sono diversi punti di vista sul tema, e non sempre sono convergenti. Così la proposta di riforma ipotizzata dal Pd qualche settimana fa è stata “segata” dalla stessa presidente Todde che di nuove leggi sanitarie non vuol sentir parlare. Agus è d’accordo: “Non si possono fare riforme sanitarie ogni cinque anni. Noi sappiamo che su questo problema, grazie anche al lascito della precedente Giunta, ci giochiamo tutto. Abbiamo impostato la campagna elettorale sulla sanità e oggi dobbiamo essere in grado di fornire soluzioni, i cittadini si aspettano risposte da noi. Siamo stati frenati dalla questione aree idonee che ha occupato buona parte del lavoro, ma ora siamo pronti ad affrontare il resto. Serve, secondo noi, un’azione forte e le direttive della giunta sono fondamentali, solo così saremo in grado di imprimere un cambio di passo. In consiglio trionferebbero i campanilismi, mentre dobbiamo pensare all’interesse generale. Naturalmente parlando con chi opera nelle strutture isolane. Lo abbiamo fatto e stiamo continuando a farlo”.
Quindi, come finirà?
“Che troveremo la quadra, ne sono convinto. Mi preoccupa che oggi il 30 per cento delle donne che devono sottoporsi a un intervento senologico vada nella Penisola, 5 anni fa erano il 13 per cento. Altro che numero di Asl, ci interessa la salute dei cittadini e una Asl in più o in meno non cambierebbe la sostanza”.
Ora si tratta di attendere qualche giorno per capire come la giunta Todde intende muoversi per migliorare la situazione drammatica in cui è precipitata la sanità isolana. Lunedì ci sarà, presumibilmente, un chiarimento e un consolidamento del centrosinistra in vista dell’indomani, quando in aula sarà presentata e votata la mozione di sfiducia presentata dalla minoranza per Bartolazzi.