Sanità, in Commissione i direttori Asl di Cagliari e Sassari: critiche ai commissariamenti. Il centrodestra lascia i lavori

La commissione Sanità del Consiglio regionale continua l’esame del disegno di legge n. 40, in una seduta che ha visto le audizioni di due manager delle aziende sanitarie: Flavio Sensi, direttore della Asl 1 di Sassari, e Marcello Tidore, direttore della Asl 8 di Cagliari. Il centrodestra ha deciso di non prendere parte ai lavori, come annunciato in apertura dalla presidente della commissione Carla Fundoni e ribadito dai consiglieri di minoranza Alice Aroni (Udc), Umberto Ticca (Riformatori) e Corrado Meloni (FdI).

Flavio Sensi ha aperto la sua audizione illustrando le principali emergenze della sanità nel Nord-est sardo, evidenziando in particolare la carenza di personale, sia nella medicina generale che in altre specializzazioni. “Se vogliamo essere attrattivi rispetto al settore privato, dobbiamo offrire ai medici almeno 1500 euro netti in più al mese”, ha affermato il manager. Sensi ha anche sottolineato l’inefficienza delle guardie mediche, che spesso generano un ulteriore carico di lavoro sui pronto soccorso.

Sensi ha espresso perplessità riguardo ai Centri di assistenza urgenza (Cau) previsti nel Dl 40, affermando che “hanno senso solo se distanti dalle case di comunità e se in grado di gestire anche alcuni aspetti dell’emergenza urgenza con l’ausilio della diagnostica di laboratorio”. Il manager ha inoltre denunciato la dispersione logistica dei pazienti, che comporta “un inutile viavai di ambulanze tra ospedali, molti dei quali dispongono di spazi inutilizzati da vent’anni”.

L’audizione di Tidore è stata più lunga e articolata. Tidore ha espresso riserve sul Dl 40, sostenendo che esso “legalizza profondamente atti amministrativi” ma solleva dubbi sulla sostenibilità della riforma per la Asl di Cagliari, soprattutto considerando che solo due dei 15 articoli trattano dell’organizzazione dei servizi sanitari.

Per Tidore, il disegno di legge “non contiene nulla di urgente”, ma evidenzia invece “la volontà di implementare le funzioni di Ares“, con il rischio di creare “un mostro amministrativo” che potrebbe favorire ricorsi delle multinazionali nelle gare d’appalto. Un altro tema toccato dal manager di Cagliari è stato quello della mancanza di medici, soprattutto nelle aree più periferiche della Sardegna. Tidore ha spiegato che, per attrarre professionisti a lavorare in località come Isili, sarebbe necessario offrire stipendi più alti rispetto a quelli previsti per i colleghi di Cagliari.

Infine, Tidore ha puntato il dito contro le condizioni strutturali dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, segnalate dai vigili del fuoco, che richiedono interventi per oltre 16 milioni di euro. Il Dl 40, ha proseguito il manager, parla di “strutture utili” senza però specificare quali ospedali potrebbero essere considerati inutili. “È evidente che il legislatore vuole chiudere alcune strutture ospedaliere, ma non dice quali”, ha concluso Tidore.

Tidore ha riservato una forte critica alle disposizioni sul commissariamento delle aziende sanitarie contenute nel Dl 40, sostenendo che queste introducono un sistema di spoil system non previsto dalla legge nazionale. “Il commissariamento è previsto solo in caso di cessazione improvvisa o di decadenza, o, in via eccezionale, per mutamento di oggetto del contratto del direttore generale”, ha spiegato il manager, citando la legge 502 del 1992. Nel Dl 40, invece, il commissariamento viene legato anche allo spoil system, conferendo ai commissari poteri straordinari, una delega che spetterebbe solo allo Stato.

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