“È evidente che il Cup, così come è concepito in Sardegna, non stia funzionando, e va urgentemente modificato”. Questa in estrema sintesi la posizione di Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, che torna sulla questione sanitaria, dopo il vertice di maggioranza dello scorso 23 maggio, al termine del quale la governatrice Alessandra Todde aveva annunciato appunto l’obiettivo di modificare il sistema di prenotazione per le visite mediche e gli esami di diagnostica.
“C’è qualcosa che non torna – spiega Agus in premessa -. In Sardegna nel 2024 abbiamo erogato un milione di prestazioni sanitarie in meno rispetto al 2019. E non è solo colpa della carenza di medici e strutture: quasi una visita su 12, tra quelle prenotate, non viene eseguita: viene prenotata, ma poi salta per disdette tardive o semplicemente perché il paziente si dimentica di dover fare la visita”. Cosa che può capitare, sottolinea, “quando la visita viene fissata otto mesi prima per gravi colpe del nostro sistema e in questi mesi non viene effettuata nessuna richiamata”.
Secondo il Cup, ricorda l’esponente di maggioranza, “nel 2024 sono saltate oltre 339.000 prestazioni, di cui una parte si recupera, la maggior parte no. Perché la disdetta in un caso su tre arriva 24 ore prima della visita, e perché in alcuni casi – 100.000 in un anno – non si avvisa nemmeno della mancata partecipazione alla visita”. Questi dati, sottolinea Agus, “sono emersi nel recente convegno di Federsanità, quello che ha fatto tanto parlare negli ultimi giorni. Credo però che la parte più utile e rilevante dal punto di vista politico sia stata la relazione del professor Luigi Minerba, responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria”.
È evidente, per Agus, “che il Cup, così come è concepito in Sardegna, non stia funzionando. È il frutto di un vecchio appalto Ares, mai aggiornato e portato avanti senza ascoltare le aziende sanitarie e le loro necessità”. Servono quindi “correzioni urgenti, anche prima del nuovo appalto annunciato giustamente dalla presidente della Regione venerdì scorso. Alcune azioni possono e devono partire subito. Bisogna aprire tutte le agende, rendendole visibili nei sistemi aziendali e regionali”. Non è accettabile, sottolinea, “che in alcuni casi addirittura siano bloccate le prenotazioni, come se per tagliare le liste d’attesa occorresse prendersela con i pazienti impedendogli la prenotazione. Poi bisogna attivare promemoria veri- conferma e disdetta con un clic- e richiamo automatico il giorno prima. Una telefonata può allungare la vita, e mai come in questo caso quella pubblicità può essere calzante”.
Per Agus bisogna poi gestire attivamente le disdette, “con richiami, liste dinamiche, overbooking controllato, e se serve penali per le assenze ingiustificate. Tutte queste soluzioni ovviamente avranno un costo, però sono soldi ben spesi, si investe uno per risparmiarne dieci”. Chiude Agus: “Sono convinto che il Consiglio regionale, se chiamato in causa, troverà le risorse in un pomeriggio per attivare questa politica. E così con poco, senza aggiungere un medico o un infermiere al nostro sistema, possiamo recuperare quasi mille prestazioni al giorno, oggi perse nel nulla”.