Riduzione dei posti letto e dei primariati, e potenziamento della rete dell’assistenza territoriale come 118, elisoccorso, ambulanze medicalizzate, ambulatori, case di cura. Ad essere privilegiata sarà l’efficienza nella cura della patologia con ricoveri mirati, non nell’ospedale più vicino ma in quello più efficiente per curare ogni singola patologia. Sono i punti cardine della riforma della rete ospedaliera della Regione illustrati questa mattina a Nuoro dall’assessore alla Sanità Luigi Arru agli amministratori locali.
“Riduzione di posti letto non significa tagli dei servizi, chiusura di ospedali e declassamento di queste strutture nel Nuorese – ha sottolineato Arru, rassicurando i sindaci del territorio – ma impostare un servizio di qualità a seconda delle esigenze. In Sardegna c’è un indice di invecchiamento altissimo, queste persone non sempre hanno bisogno di essere ospedalizzate ma hanno bisogno di un servizio di tipo sanitario che risolva un problema. Vorrei ricordare – ha aggiunto l’assessore – che Nuoro a livello nazionale ha il numero più alto di ricoveri e per lungo tempo per patologie non complesse che potrebbero essere curate attraverso altri servizi”.
Ma la riorganizzazione della rete ospedaliera preoccupa gli amministratori locali. “La nostra preoccupazione è che continuino i tagli nel nostro territorio e nell’ospedale San Camillo di Sorgono – ha detto il sindaco di Sorgono Giovanni Arru, leggendo un documento a nome dei 13 sindaci del Mandrolisai -. Sappiate che il nostro territorio ha una specificità ulteriore rispetto agli altri: i tempi di percorrenza per arrivare al primo Pronto soccorso che non sia Sorgono sono un’ora e mezzo. Vogliamo garanzie da anni ai cittadini della Barbagia Mandrolisai non si riconosce il diritto alla salute. L’unica cosa che sappiamo è che da settembre a Sorgono non ci sarà più Cardiologia e altri reparti”.
“C’è l’esigenza di conciliare la qualità del servizio con quella dei cittadini delle aree disagiate di non veder depauperato il territorio dei servizi ospedalieri fondamentali – ha detto il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu -. Abitiamo in un territorio già scarsamente popolato, sguarnendo questi paesi di servizi sanitari nei prossimi anni si arriverà ad un ulteriore spopolamento nei prossimi 10 anni”.