San Raffaele-Qatar, la Gallura si mobilita

L’investimento del Qatar sul San Raffaele s’ha da fare. Più che un avviso ai naviganti, da Olbia arriva un nuovo grido di battaglia. Sopra il nuovo ospedale di eccellenza in partnership con l’ospedale Bambin Gesù di Roma volano gli avvoltoi di una politica trasversale che da Olbia viene individuata: lobby delle cliniche private soprattutto cagliaritane e baronati universitari divisi tra Sassari e Cagliari. Ora l’avviso arriva direttamente al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, peraltro sponsor convinto del progetto, che in queste ore è a Roma per parlare con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano del Rio, per rassicurare il Governo sulla conclusione del progetto.

“Pigliaru metta una sorta di voto di fiducia, non vogliamo vigliacchi e codardi contro gli interessi generali- attacca Vanni Sanna, presidente del Consiglio comunale – chiediamo che il voto sia palese e non segreto. Quelli contro il progetto devono avere nomi e cognomi”. Al solito più conciliante il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, ma non meno incisivo. “Diciamo no alle lobby delle cliniche private, alle connivenze politiche, a interessi privati che vanno contro gli interessi generali – dice il sindaco di Olbia – abbiamo capito che la Germania è pronta a fare ponti d’oro pur di accogliere gli investimenti del Qatar”.

Consiglio comunale a Cagliari il giorno del voto con sindacati, associazioni e cittadini

“Vigileremo con forza al di là delle appartenenze politiche – continua Vanni Sanna – sappiamo di telefonate fatte a consiglieri regionali per votare contro il San Raffaele. Ci sono gli estremi perché intervenga la magistratura”. Il consiglio comunale di Olbia, con sindacati, associazioni di categoria e rappresentanze di cittadini, è stato convocato per il prossimo 24 giugno a Cagliari, il giorno del voto programmato in Consiglio regionale, per mettere pressione ed essere presenti nel giorno che deciderà il destino del San Raffaele.
E a smontare le ipotesi di campanile e le manovre dilatorie e di depistaggio mediatico, il sindaco Giovannelli ha snocciolato nuovi dati sulla sanità in Gallura. La mobilità passiva (i cittadini che spendono per andare a farsi curare fuori dall’Isola) dei galluresi si attesta a oltre il 50% di quella regionale, per una somma spesa che ammonta a 15 milioni di euro all’anno. Per la Cardiochirurgia la Asl di Olbia spende un milione e 200 mila euro, per la Neurochirurgia un milione di euro sui 3 milioni in tutta l’Isola. Per l’Ortopedia si spende la metà dei 3 milioni e 200 mila euro di tutta la Regione.

Uggias: “Investimento fondamentale, ciascuno si assuma le sue responsabilità”

“L’investimento del Qatar in partnership con l’ospedale Bambin Gesù sull’ex San Raffaele è fondamentale per il rilancio della Sardegna grazie alla spinta per una ripresa economica garantita dagli investimenti – spiega Giommaria Uggias, europarlamentare e segretario regionale dell’Italia dei Valori – come in passato era accaduto con la Costa Smeralda”.

Circa la possibilità che gli investimenti, in caso di paralisi politica, si spostassero in Germania, Uggias sottolinea come “il progetto del Qatar rappresenti un supporto strategico sanitario decisivo per la qualità dell’offerta e la possibilità di ridurre in modo consistente la mobilità passiva dei pazienti sardi e galluresi”.

“Il mio richiamo è quello ad una assunzione di responsabilità per l’intera Sardegna, perché non stiamo parlando di questioni localistiche, in ragione della portata e della qualità dell’offerta – sottolinea – e a un pieno sostegno a Pigliaru e Giovannelli nel loro impegno a favore di una struttura di eccellenza per la sanità sarda”.

Numeri in deficit dei posti letto della Asl di Olbia

Il sindaco Giovannelli ha snocciolato numeri che rappresentano meglio di tutto il resto il deficit sanitario in Gallura. Nella fattispecie i numeri dei posti letto, che dicono: 167 posti letto in meno rispetto alla media regionale. Dietro Sassari con 182 posti letto in più; Cagliari, con 144 posti letto in più e, infine, Oristano in vantaggio di 40 posti letto . Anche se il nuovo San Raffaele va visto in un’ottica non locale, ma in chiave nazionale e globale. “Non parliamo di un servizio per la comunità olbiese – continua Giovannelli – ma di una struttura di ricerca medica all’avanguardia che può attrarre un turismo sanitario fondamentale per il nostro territorio”.
E’ poi spuntato il progetto di un grande Parco gratuito, che sorgerebbe funzionalmente alla disciplina della medicina sportiva e rieducativa nell’area dell’ex San Raffaele, dove potrebbero essere ospitate squadre di primissimo livello mondiale in varie discipline sportive. Ma è sui numeri che si giocherà la partita politica in Consiglio regionale sul futuro del prossimo ospedale del Qatar-Bambin Gesù. Ci sono quelli richiesti per il via libera al progetto nell’aula di via Roma a Cagliari e quelli sui posti letto. Ufficialmente sono 260. Poi si dovrà stabilire quanti saranno accreditati, cioè pagati dalla Regione. Insieme alla scelta delle specializzazioni, a far gola è il settore della ricerca medica. In primo luogo si parla del diabete, una malattia che vede la Sardegna seconda regione in Europa, solo dopo la Finlandia, come incidenza della malattia sulla popolazione. In Qatar la malattia colpisce il 17% della popolazione. Ma la differenza sta negli investimenti. La ricerca in Qatar viene finanziata ogni anno con 6 miliardi di dollari, in Sardegna si spendono 32 milioni di euro. Un oceano di denaro che potrebbe in parte confluire sull’Isola. “Senza dimenticare le partnership commerciali con grandi aziende che si occupano di tecnologie mediche – spiega Giovannelli – che garantiscono un livello di ricerca e la presenza di macchinari all’avanguardia per l’offerta sanitaria che può fare della Sardegna un riferimento di eccellenza sanitaria nell’Europa e nel Mediterraneo”.

Giandomenico Mele

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