Primo via libera al disegno di legge che recepisce il “salva casa“, provvedimento che potrebbe approdare in aula a fine maggio, inizi di giugno. La commissione Urbanistica, convocata nel pomeriggio, ha approvato a maggioranza il testo dell’esecutivo, che poi verrà trasmesso al Consiglio delle autonomie locali per il parere. Da regolamento il Cal ha a disposizione massimo 15 giorni per redigere il suo documento con le osservazioni, quindi la legge tornerà in commissione per il via libera definitivo e la nomina dei relatori. A quel punto scatteranno i dieci giorni a disposizione dei commissari del centrodestra per lavorare alla relazione di minoranza, e finalmente la legge arriverà in aula per il dibattito.
Il testo, ha detto l’assessore all’Urbanistica, Francesco Spanedda, “è stato limato e rafforzato, come è giusto che sia per provvedimenti che hanno questa importanza”. Per quanto riguarda le dimensioni degli immobili (nella legge sarda la soglia minima per l’abitabilità è fissata a 28 metri quadri, rispetto ai 20 del provvediemento nazionale) “abbiamo pensato che, in una regione che ha case sostanzialmente vuote in grande quantità, andare a ridurre ulteriormente la dimensione dell’appartamento non fosse in qualche modo così rilevante”.
Passo indietro invece rispetto alle altezze, con l’indicazione della soglia minima di 2,4 metri recepita dalla legge nazionale, mentre inizialmente si pensava ad estenderla a 2,7: “Diciamo che ci è stato un riallineamento con altre disposizioni che sono state prese alla Regione – spiega Spanedda – dovuto soprattutto al fatto che stiamo ragionando sulla questione delle tolleranze relative alle misure igienico-sanitarie. Che quindi costringono a trovare un livello di ‘coerenza’ un po’ diverso”. Ma, sottolinea Spanedda, “da questo punto di vista non c’è niente di nuovo, perché rimane il fatto che queste tolleranze, così come il resto delle interpretazioni al ‘salva casa’ nazionale, valgono per gli edifici che sono già stati costruiti”.
Dall’assessore anche un passaggio su eventuali rischi di impugnazione della legge: “Non pensiamo che ci siano questioni che possano sollevare azioni da parte del governo, anche perché è il ‘salva casa’ stesso che dice che le regioni hanno la facoltà di apportare modifiche che siano migliorative”. In generale, rimarca Spanedda, “siamo moderatamente soddisfatti del lavoro di sintesi fatto finora, nel senso che c’è ancora strada da fare per arrivare a un testo unico dell’edilizia in Sardegna. Ci sono alcuni aspetti che non abbiamo ritenuto opportuno inserire adesso per non appesantire la norma che sostanzialmente si basa sul recepimento ragionato del ‘salva casa’. È comunque un passo in avanti verso una generale chiarezza normativa che permette di facilitare la vita ai cittadini”. Dalle minoranze critica la posizione di Stefano Tunis, consigliere regionale di Sardegna al centro20venti: “Il via libera in commissione al ‘salva casa’? Vediamo se la maggioranza ha ritrovato un’unità che sembra smarrita da molto tempo- la stoccata-. Da parte nostra c’è soltanto la volontà di stare sui temi: se sarà sufficiente questo pomeriggio per arrivare a una sintesi bene, diversamente approfondiremo il lavoro prima in commissione e poi in aula”.