Salva casa, Urpi: “Le norme saranno impugnate, serve rispondere alle reali esigenze di cittadini e Comuni”

“Sul Decreto Salva casa la Sardegna deve fare di più per andare incontro alle reali esigenze dei cittadini e dei comuni, invece di perdere tempo con norme destinate all’impugnazione”. È quanto dichiarato oggi in Aula dal consigliere regionale Alberto Urpi durante la discussione sul recepimento regionale del decreto. “Dopo il passaggio in commissione, sembra che la maggioranza stia scrivendo una norma sapendo già che sarà impugnata, sprecando così il prezioso tempo del Consiglio regionale”, ha sottolineato Urpi.

“Non possiamo permettere che i cittadini rinuncino a ristrutturare le proprie case per paura della burocrazia. È qui che si gioca la vera lotta contro lo spopolamento e le emergenze sociali”. Il consigliere ha evidenziato due aspetti cruciali che il recepimento regionale dovrebbe considerare: lo spopolamento dei centri più piccoli, delle periferie, dei centri storici, piene e pieni di case disabitate e pericolanti. “Rendere accessibile la messa in sicurezza degli edifici significa favorire i proprietari che vogliono restaurare le proprie case. Questo è un modo concreto per contrastare lo spopolamento e rivitalizzare i nostri borghi”.

“La norma dovrebbe servire anche per mettere in sicurezza i tanti immobili vuoti e pericolosi, ricordo il caso dei bambini morti in un crollo di un fabbricato rurale qualche anno fa – prosegue Urpi -: da allora solo parole e tavoli tecnici ma nulla per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente”. Poi ci sono situazioni di fragilità sociale: “Pensiamo ai padri/madri separati/e: la Giunta dice no all’agibilità di immobili inferiori ai 28 metri quadri. Perché non possiamo invece pensare che una persona in difficoltà possa utilizzare un piccolo immobile di sua proprietà o in affitto? Dobbiamo affrontare le situazioni sociali complesse da tutti i punti di vista possibili, adeguando la norma al tempi di oggi dove queste situazioni sono sempre più frequenti”.

Serve, secondo il sindaco di Sanluri, una visione concreta per il territorio “Questa maggioranza sta scrivendo una norma sapendo già che andrà verso l’impugnazione da parte dello Stato”, ha denunciato Urpi. “Il prezioso lavoro del Consiglio non dovrebbe essere sprecato in questo modo. I provvedimenti che arrivano dalla commissione sembrano scollegati dalla realtà”. “Dobbiamo pensare che non bisogna consumare altro suolo, ma dedicarci alla riqualificazione del patrimonio esistente e renderlo facile da restaurare e abitare. Le norme devono pensare alle necessità concrete dei comuni, dei cittadini e anche del mondo delle imprese, che hanno bisogno di certezza del diritto e di velocità nelle risposte”. “ComesSindaco e come Consigliere regionale”, ha concluso Urpi, “il mio impegno è per una pubblica amministrazione che faciliti, non che ostacoli. Le leggi devono essere strumenti per migliorare la vita delle persone, non barriere burocratiche”.

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