“Forte perplessità sull’incomprensibile scelta della Sardegna di non recepire integralmente le disposizioni del decreto legge ‘salva casa’ sulle misure minime di abitabilità per i monolocali”. È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero dei Trasporti di Matteo Salvini, all’attacco sul disegno di legge in materia urbanistica predisposto dall’esecutivo di Alessandra Todde, incardinato nella commissione Ambiente del Consiglio regionale.
Il provvedimento sardo non recepisce in toto la normativa nazionale, in particolare la soglia minima di 20 metri quadri per l’abitabilità dei monolocali, che nell’isola è fissata a 28: “Un errore strategico – si legge nella nota del ministero – che rischia di penalizzare i cittadini sardi e di creare ingiustificate disparità territoriali”. Il ministero sottolinea come la norma nazionale “non intenda promuovere ‘loculi’ abitativi, ma fornire una risposta pragmatica e necessaria alla crescente domanda di alloggi flessibili e accessibili, soprattutto nei contesti urbani dove i costi immobiliari sono elevati. Garantendo in ogni caso il rispetto delle stringenti condizioni previste dal legislatore nazionale- è rimarcato- a garanzia della sicurezza, dell’igiene e della salubrità degli edifici interessati”.
Si tratta, in sostanza, “di una misura pensata per giovani lavoratori, studenti e single, che consente di valorizzare il patrimonio edilizio esistente, limitando il consumo di nuovo suolo”. In questa prospettiva per il dicastero di Salvini “la mancata apertura a un’offerta abitativa più diversificata e accessibile in Sardegna rischia di accentuare le disparità territoriali e di penalizzare i cittadini, isolando la regione da un processo di flessibilizzazione degli standard dimensionali ormai riconosciuto come necessario a livello nazionale”.