Procede abbastanza celermente l’iter del Salva casa nell’aula del Consiglio regionale. Nel tardo pomeriggio è stato approvato il passaggio all’esame degli articoli del disegno di legge della Giunta che recepisce parzialmente la normativa nazionale – astenute le opposizioni – con il Consiglio che riprenderà i lavori questo giovedì mattina. Domani invece si riunirà la commissione Urbanistica per il parere sui circa 30 emendamenti presentati al testo. Il via libera al provvedimento – salvo sorprese – è atteso per il 12 giugno: si va dunque verso un dibattito non stop sugli articoli di un solo giorno. L’altra ipotesi, più remota, è che il via libera alla norma arrivi martedì mattina. Tornando alla discussione pomeridiana di oggi, centrodestra sempre all’attacco, in particolare sul paventato rischio che il dl possa essere impugnato dal governo, proprio per il recepimento selettivo deciso dalla maggioranza: “Il tanto tempo perso dalla Fiunta anche su questa norma è emblematico del modo in cui questa maggioranza governa – sottolinea Alessandro Sorgia della Lega-. Un ritardo che pesa sui cittadini e la nostra economia. La legge sarebbe dovuta arrivare in quest’aula molti mesi fa, ricordo che il salva casa nazionale è stato convertito in legge nel 2024″. Nel contenuto, spiega Sorgia, “è alto il rischio di declaratoria di legittimità costituzionale anche per questo provvedimento, e mi chiedo se i sardi possano permetterselo”.
Anche il capogruppo dei Riformatori, Umberto Ticca, all’attacco sul ritardo del recepimento: “Un anno d’attesa vuol dire far attendere un anno inutilmente tutti quelli che aspettano di sbloccare un investimento, piccolo o grande che sia. Altro che riforma organica: questa è una ratifica tardiva che rischia di portare nuovi disagi e confusione negli enti locali”. Per Ticca le modifiche inserite dalla giunta “rischiano di portare impugnazioni costituzionali che paralizzeranno ancora di più gli uffici comunali, già in difficoltà. Che senso ha chiamare i portatori di interesse in commissione e poi non tenerne conto?”. L’Ance Sardegna, ricorda, “ha fatto un lavoro serio, pieno di osservazione ma evidentemente nessuno ha pensato di prenderli sul serio perché nel testo io non ne trovo traccia. Siamo ancora in tempo per recepirli nel testo di legge”.
Per la Giunta regionale la replica dell’assessore agli Enti locali, Francesco Spanedda: “Stiamo lavorando nel campo dell’edilizia e non dell’urbanistica, questa legge non riguarda la pianificazione del territorio. Il testo non fa emergere una visione della Sardegna: stiamo dando all’isola un provvedimento che lega una legge regionale, la 23, al testo unico nazionale dell’edilizia”. Per Spanedda finora il sistema si è retto sull’equilibrio tra le due norme: “Ora però c’è bisogno di norme nuove viste le novità intervenute a livello nazionale. La norma serve per orientare l’operato di cittadini, imprese e pubblica amministrazione in materia di edilizia”. Il salva casa, sottolinea l’assessore, “introduce norme particolari che noi abbiamo deciso in gran parte di recepire, tranne quelle sul cambio di destinazione d’uso, visto che la legislazione regionale ha norme più avanzate. Ci sentiamo abbastanza sicuri sulla nostra interpretazione”.
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Si procede spediti in Consiglio regionale nell’esame del disegno di legge Salva casa per il riordino della normativa…