Dopo settimane di polemiche e scontri politici, anche oltre Tirreno, il salva casa “in salsa sarda” approda nell’aula del Consiglio regionale isolano. Questa mattina, dopo le relazioni di maggioranza e opposizioni- affidate rispettivamente al dem Gigi Piano e al meloniano Antonello Floris- è iniziata la discussione generale del testo predisposto dall’assessorato agli Enti locali, e limato dopo diversi incontri in maggioranza, che recepisce solo in parte la norma fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, stralciando in particolare le misure minime di abitabilità dei monolocali.
L’obiettivo principale della norma “è la semplificazione dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione- specifica Piano nella sua relazione- eliminando incertezze applicative e riducendo i tempi burocratici. Il disegno di legge mira, infatti, a trasformare la legge regionale 23 del 1985 in un Testo unico dell’edilizia”. Insomma, “un salto qualitativo nell’organizzazione normativa regionale, garantendo certezza del diritto attraverso un quadro normativo organico e coordinato, e semplificando l’applicazione delle norme per tecnici, amministrazioni e cittadini”. Opposta la visione di Floris: “La Regione Sardegna è in manifesto ritardo nel recepimento del salva casa nazionale. Ciò ha determinato incertezze interpretative della disciplina di edilizia regionale, riguardanti la immediata applicabilità di alcuni articoli di grande riforma economico-sociale”.
Una difficoltà, ricorda Floris, “che in altre Regioni a statuto speciale, come la Sicilia, è stata superata individuando attraverso una circolare esplicativa le norme immediatamente applicabili con recepimento dinamico, introducendo poi norme di tipo statico approvate dall’aula”. Per il consigliere di opposizione per scongiurare eventuali impugnazioni da parte del governo, “è fondamentale analizzare attentamente la relazione tra la normativa statale urbanistica e la legislazione regionale in materia”.
Sempre per Fdi, all’attacco del centrosinistra il vicecapogruppo Fausto Piga: “Il salva casa è un provvedimento importante e atteso, una norma che il legislatore nazionale ha qualificato come grande riforma economico-sociale per invitare tutte le regioni a recepire integralmente il testo senza perdere tempo. Però, la presidente della Regione, Alessandra Todde, e la sua maggioranza preferiscono lo scontro con il governo per nascondere le vere notizie sull’immobilismo e il pressappochismo di questo governo”.
Per Piga le modifiche “sono un errore, visto che si tratta di una riforma economica e sociale, e quindi superiore allo Statuto speciale: tutto quello che si poteva sbagliare si è sbagliato, ma gli errori saranno poi pagati dalle imprese, dalle famiglie e dai cittadini”. Per la maggioranza la replica di Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti: “Per risolvere parte dei problemi legati ai conflitti tra Stato e Regione in materia urbanistica, l’opposizione dovrebbe avere il coraggio di chiedere una modifica dello Statuto sardo, eliminando la competenza primaria della Regione in materia edilizia e urbanistica, e lasciando tutto allo Stato. Ricordo a tutti, però, che noi su quello Statuto ci abbiamo giurato”.