Di fronte alla mobilitazione dei sindaci del Nord Ovest per la fuga di Ryanair, il Partito dei Sardi propone che sia la Sardegna in piena autonomia a tagliare le tasse aeroportuali “volute dallo Stato italiano” e indicate dal vettore low cost “come causa del ridimensionamento della sua presenza” nell’Isola. L’idea è del segretario nazionale del PdS, Franciscu Sedda, a quattro giorni dal confronto tra Giunta regionale e amministratori locali che non ha però fermato la protesta dei territori. Nel pomeriggio, infatti, ad Alghero si deciderà sull’ipotesi di convocazione urgente della seduta di Consiglio comunale a Cagliari, mentre domani nel nuovo tavolo con sindaci, imprese e sindacati si concorderanno le prossime tappe non solo nel capoluogo ma anche a Roma e Bruxelles. Sedda, alleato del centrosinistra nella Giunta Pigliaru, punta a far emergere anche nel caso Ryanair la sovranità della Sardegna. “Le forme per tagliare le tasse si trovano, ci sono. Serve la determinazione per fare un gesto di sovranità – chiarisce il leader del partito – L’ho detto tempo fa quando sembrava che la pressione del nostro Governo sullo Stato avrebbe dato i suoi frutti, lo ribadisco oggi: mai mettersi nella condizione di dover dipendere dalle scelte altrui”. “Meglio fare uno sforzo d’inventiva politica – incalza Sedda – e se serve anche un sacrificio economico pur di non diventare ostaggio della slealtà, della lentezza, della distrazione, degli interessi non prioritari o divergenti dello Stato italiano. Ma anche di Ryanair – attacca Sedda – Io credo che sarebbe bastato il solo annuncio di una misura politico-fiscale di questo tipo per far uscire allo scoperto tanto lo Stato quanto Ryanair, mettendoli entrambi davanti alle rispettive e diverse responsabilità”.
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