La presidente della Regione interviene sulle polemiche relative alle rinnovabili in Sardegna. E precisa: “La nostra legge transitoria di salvaguardia non blocca, e non avrebbe potuto bloccare, le opere già autorizzate e per le quali i lavori sono iniziati precedentemente alla sua approvazione. Quindi, lo ribadisco ancora una volta: la legge 5 è efficace per quanto riguarda il blocco di tutte le iniziative per le quali i lavori non avevano già avuto inizio precedentemente alla sua entrata in vigore”.
Alessandra Todde è voluta tornare nuovamente sul merito della legge “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”: nell’idea della Giunta questa misura è collegata al piano energetico regionale da definire, al piano paesaggistico regionale e all’individuazione della mappa delle aree idonee ad ospitare gli impianti rinnovabili. Un modo per mettere ordine salvaguardando la necessità di superare il carbone e produrre energia pulita e rinnovabile.
“Le polemiche sulla sua efficacia – puntualizza Todde – sono pretestuose e non ricevibili e sembrano mirare unicamente a screditare il duro lavoro portato avanti dalla Giunta per porre rimedio ai disastri delle amministrazioni precedenti e bloccare così le speculazioni sulle rinnovabili. Va chiarito, inoltre, che gli impianti non bloccabili, quelli, cioè per i quali i lavori erano già iniziati prima dell’entrata in vigore della nuova legge, sono solo una minima parte di quelli per i quali è pervenuta una richiesta di autorizzazione. La stragrande maggioranza è stata di fatto bloccata dalla legge 5. Fatti, non parole. Leggi e non supposizioni”.
In particolare la governatrice si riferisce alle polemiche dei comitati attorno all’impianto eolico di Villacidro, con il tentativo di blocco delle torri in uscita dal porto di Oristano. “Si tratta, infatti, di un’infrastruttura autorizzata nel 2020 e per la quale i lavori sono partiti ad aprile 2023 sotto la Giunta Solinas“.