Nessun “effetto immediato e diretto sulla Legge regionale 20 sulle “aree idonee” sarde”. Lo sostiene l’assessora all’Ambiente, Rosanna Laconi, a proposito della sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato l’illegittimità di alcune disposizioni del Decreto del ministro Pichetto Fratin — noto come “Decreto aree idonee” — e introduce un nuovo scenario nell’equilibrio tra competenze statali e regionali sulla regolamentazione degli impianti di energia rinnovabile. A commentare l’impatto della decisione è l’esponente della Giunta Todde.
“Secondo il Tar – continua Laconi – la facoltà attribuita alle Regioni viola, da una parte, la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici, perché sottolinea che le fasce di rispetto previste dalla normativa statale già rispondono a specifiche esigenze di tutela, rendendo ingiustificata l’introduzione di ulteriori limitazioni da parte delle Regioni; dall’altra, ritiene necessario prevedere misure di salvaguardia per i procedimenti di autorizzazione degli impianti Fer in corso”.
Dopo la sentenza, il ministero ha sessanta giorni di tempo per adeguare il Decreto. “Come Regione – sottolinea la titolare dell’Ambiente – tale dichiarazione di illegittimità non ha alcun effetto immediato e diretto rispetto alla Legge regionale 20 sulle “aree idonee” sarde. In ogni caso, ci aspettiamo che il ministero dell’Ambiente apra al più presto un confronto diretto con le Regioni, in sede di Conferenza Stato-Regioni, per condividere le modifiche che saranno apportate al decreto stesso. In questo contesto potremo capire meglio, come Regione Sardegna, quali saranno i contenuti – nel merito – delle modifiche proposte, per poter poi valutare se vi saranno eventuali adattamenti da apportare alla Legge regionale n. 20 del 2024”.