La complessità del tema ha animato la discussone. E non è mancato il confronto nella tappa oristanese predisposta dalla Giunta che dovranno portare all’individuazione delle aree idonee per l’installazione degli impianti dedicati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Non a caso la presidente della Regione Alessandra Todde ha ribadito che la difesa della Sardegna e dei sardi è al centro del lavoro dell’Amministrazione regionale, chiarendo un altro aspetto: “L’Avvocatura della Regione è a disposizione dei sindaci in caso venissero riscontrate violazioni o tentativi di sopraffazione. Proprio come abbiamo fatto un mese fa, ricorrendo al Consiglio di Stato contro il progetto di parco agrivoltaico nel Comune di Tuili, in difesa della nostra Reggia Nuragica di Barumini”.
Poi gli incontri e gli interventi con i rappresentanti dei territori.
“Trovo molto positivo questo momento di confronto, che deve essere improntato su una certa laicità. Non dobbiamo dismettere la nostra capacità di ragionare rispetto a un tema fondamentale, oggi come per i prossimi anni, per uno sviluppo sostenibile della regione Sardegna – ha detto Andrea Abis, sindaco di Cabras -. L’incontro con i sindaci e con gli operatori degli uffici tecnici locali dev’essere vissuto come un momento di confronto e dibattito corale. Non possono esistere contrapposizioni che portino alla rinuncia delle soluzioni migliori nel merito di una programmazione su una materia oggettivamente molto complessa ma fondamentale. Il nostro paesaggio non potrà essere deturpato ma allo stesso tempo dobbiamo dare una risposta sul fronte energia che è fondamentale per lo sviluppo della Sardegna”.
Al centro del confronto l’applicazione della norma che punta a tutelare il patrimonio ambientale dell’Isola in attesa che siano individuati gli spazi idonei per nuovi impianti.
“Nel dibattito corrente transizione e speculazione energetica sono diventate sinonimi, ma sono due cose diverse e che riteniamo importante tenere separate – ha aggiunto Francesco Spanedda, assessore regionale agli Enti locali-. La nostra è una legge pensata per disciplinare la transizione energetica. C’è la possibilità di individuare degli spazi per avviare la transizione senza ulteriore consumo di suolo e senza compromettere nuove aree, all’interno di un sistema che tuteli l’ambiente nella sua specificità. Anche in tal senso, il confronto con le rappresentanze locali risulta fondamentale. La legge a cui stiamo lavorando vogliamo che sia una legge cucita su misura per il nostro territorio, non può certo dipendere da elenchi generici di spazi indicati dalla normativa nazionale”.
Nel quadro generale emerge la contrapposizione tra la Regione ”che tiene salda la sua posizione” e il Governo nazionale.
“Questi incontri territoriali sono un vero esercizio di democrazia partecipativa. Occasione nella quale ribadire che la Regione Sardegna continua a confrontarsi con il Governo nazionale il quale, però, mentre noi lavoriamo alla pianificazione necessaria al governo del nostro territorio, ha predisposto due decreti che avranno ulteriore impatto sul nostro sistema – ha sottolineato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi -. Uno riguarda il processo di semplificazione delle autorizzazioni per le Fer, che non prevede alcun passaggio autorizzativo con il comune. La Regione Sardegna non può che continuare a esprimere parere negativo in merito: non accettiamo che le autorizzazioni passino sopra la nostra testa. L’altro decreto riguarda la gestione delle aree demaniali, in merito al quale è in corso l’ennesimo tentativo del Governo nazionale di non disciplinare le aree idonee all’eolico offshore. Anche in questo caso il nostro parere è negativo. Continuiamo a difendere la Sardegna”.