“La decisione del Governo di impugnare la nostra legge necessaria a fermare la speculazione energetica bloccando la realizzazione di tutti gli impianti è un fatto molto grave. Perché quella che abbiamo approvato è una legge voluta dai sardi e votata in consiglio regionale che prevede che tutte le installazioni di nuovi impianti di energie rinnovabili, siano fermate.
Adesso si comprende ed è più chiaro chi sta combattendo contro le speculazioni e chi invece vuol favorirle”. Lo ha dichiarato Emanuele Cani assessore Regionale dell’Industria dopo la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale. “Il governo – ribadisce Cani – vuol disarmare la Regione con la conseguenza di rendere più deboli i limiti che si stanno ponendo alla enorme quantità di richieste di impianti Fer. Si vuole impedire alla Regione di avviare una programmazione energetica seria dopo anni di immobilismo”.
E l’assessore sollecita il mondo politico: “Anche la politica sarda tutta dovrebbe mobilitarsi per chiedere al governo di aiutare la Sardegna nel gestire la giusta transizione energetica anziché ostacolarla – evidenzia – . I leader nazionali del centrodestra che hanno urlato la loro solidarietà alla lotta “contro le speculazioni” spieghino ai cittadini e al Governo nazionale di cui fanno parte che ci servono iniziative nazionali per sostenere il percorso avviato dalla Regione. Invece il Governo ha deciso di schierarsi contro qualsiasi possibilità di programmazione energetica della nostra regione, non ci fermeremo ma andremo avanti convinti di essere nel giusto nel tutelare la Sardegna”.
Delo stesso avviso l’assessora Regionale della Sardegna alla Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi: “È incredibile che lo stesso governo, che con i suoi Ministri ha manifestato in più occasioni sdegno e disappunto riguardo all’assalto degli speculatori delle rinnovabili, al nostro prezioso patrimonio paesaggistico e ambientale, abbia deciso di impugnare la legge approvata dal Consiglio regionale della Sardegna, con la quale si vuole impedire questa violenza insopportabile tentata a danno della nostra bellissima terra – ha evidenziato l’assessora -. Non soltanto il Governo non interviene per modificare le misure del decreto legislativo 199 del 2021, dal quale derivano i pericoli che la nostra Regione sta subendo sulla vicenda della speculazione sulle rinnovabili, ma neppure permette alla nostra isola di difendersi da questo assalto spregiudicato”.
E poi aggiunge: “Che il Governo nazionale non abbia a cuore la Sardegna, lo si capisce non soltanto dalla contraddizione tra le dichiarazioni e i comportamenti dei suoi esponenti, ma anche dal fatto che l’atto di impugnazione annunciato confligge con le previsioni della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2023, allorquando, veniva stabilito che, prima dell’impugnazioni delle leggi regionali, veniva assicurato un dialogo preventivo per la riduzione dei conflitti costituzionali e la collaborazione leale tra Stato e Regioni – ha evidenziato – . Il Governo, invece, ha proceduto con l’impugnativa senza neppure consultare la Regione Sardegna, nonostante la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, la rilevanza dei temi trattati dalla legge che si intende impugnare e le dichiarazioni dei Ministri e di tutti i rappresentanti politici sardi del centro destra, fermamente contrari. come la Giunta regionale e la maggioranza che la sostiene. Per questo credo che il Governo nazionale debba rivedere la sua intenzione di impugnare la legge della Regione Sardegna e schierarsi concretamente con la Sardegna e i sardi”.
Per così l’assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica Francesco Spanedda “la legge regionale 5/2024 è solo una tappa all’interno di un percorso intrapreso dalla Regione Sardegna per riappropriarsi del proprio futuro urbanistico e paesaggistico, energetico e ambientale – ha evidenziato -. Questo percorso, che si svilupperà attraverso la Legge sulle Aree Idonee, il Piano Energetico regionale, la revisione del Ppr, e la Legge Urbanistica, è necessariamente iniziato con una norma di salvaguardia che si opponesse alla speculazione energetica in corso. La legge impugnata ora dal Governo è una legge necessaria per evitare che tutti i futuri atti di pianificazione, che devono delineare il futuro dell’isola e delle sue comunità, vengano di fatto vanificati dalla realizzazione di una quantità di impianti disposti sul territorio senza disciplina alcuna, a causa del ritardo della normativa nazionale”.
E l’assessore precisa: “In attesa delle decisioni della Corte Costituzionale è opportuno sottolineare che la L.R. 5/2024, rispetta i principi generali dell’Unione Europea. Tutela l’ambiente e il paesaggio e nel contempo garantisce la transizione ecologica consentendo, attraverso un sistema di deroghe, l’autoconsumo, l’attivazione di comunità energetiche e la realizzazione di progetti europei – evidenzia – . Nel frattempo è già in corso la definizione della proposta di legge sulle Aree Idonee perché possa essere approvata in Consiglio Regionale entro la data utile del 29 dicembre 2024: primo passaggio fondamentale sarà l’approvazione da parte della Cabina di Regia del documento metodologico-operativo elaborato dagli Assessorati regionali e dalle Agenzie del Sistema Regione, in condivisione con gli Enti Locali”.