Rinnovabili, l’attacco di Todde: “C’è disegno per abbattermi, noi unico argine contro la speculazione”

Pronta a dare battaglia perché l’ambiente si difende “pianificando”. E perché alle future generazioni non si può lasciare che l’energia sia ancora prodotta dalle centrali a carbone. La presidente della Regione, Alessandra Todde, non ha usato giri di parole, alla festa di Sinistra futura di Carbonia domenica, quando ha parlato di quello che nell’isola avviene attorno alla questione energie rinnovabili. “In Sardegna si sta portando avanti una campagna sugli impianti da rinnovabili che ha fatto leva sulla paura dei cittadini, perché nessuno di noi vuole vedere l’Isola devastata – ha detto -. Bisogna piuttosto chiedersi cosa ci sia dietro queste battaglie ‘talebane’: la tensione che è stata montata, cavalcando la giusta e legittima paura delle persone, ha un solo obiettivo: abbattere questa Giunta e mandare la Todde a casa per ripristinare lo status quo“.

Nell’intervento della presidente anche un passaggio sulla norma varata dall’esecutivo e approvata dal Consiglio regionale con cui si bloccano tutti i nuovi progetti per 18 mesi. “La nostra legge per bloccare la speculazione energetica, contrariamente alle chiacchiere che stanno animando questo dibattito, è stata l’unico atto vero che ha realmente bloccato in Sardegna le autorizzazioni per gli impianti di rinnovabili- ha aggiunto -. Dire invece ‘non si può fare nulla’ non è serio, è demagogico, e questo mi spaventa. Soprattutto quando nasconde altri progetti politici”. La presidente ha poi aggiunto: “Stiamo assistendo a chiacchiere e manifestazioni, stiamo vedendo i banchetti, ma chi ha veramente fatto cose concrete contro la speculazione energetica siamo stati noi. Ora sembra che in Sardegna tutti gli impianti da rinnovabili siano stati fatti negli ultimi quattro mesi, ma non è così”.

Poi un passaggio su ciò che è accaduto negli ultimi 20 anni nell’Isola, quando “è stato concesso lo spazio alle multinazionali per fare ciò che volevano”. “E fa ridere vedere che chi si appellava al ‘popolo di Saccargia’, è lo stesso che ha dato l’autorizzazione all’impianto in quell’area – ha proseguito -. Mi domando, allora, se dietro non ci sia un disegno politico per abbattere questa giunta: probabilmente aver vinto le elezioni disturba tanti interessi”. Nelle parole della presidente non sono mancati alcuni passaggi e riflessioni sulla proposta di legge di iniziativa popolare, la “Pratobello 24”.

“Si sta cercando in tutti i modi di far arrivare questa legge in Consiglio, ma è una norma incostituzionale e verrà impugnata – ha aggiunto ancora -. Si pensi a cosa potrebbe succedere se dovesse accadere questo: ci sarà un vuoto normativo e a quel punto entreranno i poteri sostitutivi dello Stato”. Uno scenario da scongiurare, secondo la presidente perché “allora sì che le pale verranno installate, perché non ci sarà più nessun argine”. Poi un passaggio sulla difesa dei territori che si pratica “pianificando” perché “una giunta seria si comporta in questo modo”. “Io rispetto le oltre 70.000 persone che sono andate a sottoscrivere la ‘Pratobello’, sarei matta se non lo facessi – ha concluso -. Ma, se si chiede ai sardi che sono andati nei banchetti se hanno letto la norma, la maggior parte di questi ammette di non averlo fatto”.

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