Il confronto in democrazia è fondamentale ma preoccupano i toni e gli attacchi fortissimi sul tema delle rinnovabili. È la sintesi di un comunicato stampa del gruppo di Sinistra futura che sostiene la Giunta di Alessandra Todde. Il tema è quello della transizione energetica e dell’impianto di pale eoliche e pannelli fotovoltaici nel territorio sardo. “La campagna mediatica che giornalmente attacca il governo della Regione sulla legge 5/2024 sta creando interpretazioni, se vogliamo anche in buona fede, ma che non possono non preoccuparci – si legge nel comunicato -. La democrazia è un bene fondamentale che comporta confronto, anche animato, ma non devono mai essere messi in discussione i fondamenti della nostra repubblica parlamentare. Fatichiamo dunque a capire il perché si debba pensare che se “ lo Stato Italiano usa la parola transizione energetica noi dobbiamo usare la parola speculazione eolica energetica devastazione del territorio della nostra terra” o ancora il perché si debba giustificare “ogni atto di ribellione come legittima difesa contro lo Stato Coloniale”, o infine ritenere che “il Governo comanda una ciurma di consiglieri regionali”.
“A nostro parere – prosegue la nota – le istituzioni devono essere sempre difese perché consentono il nostro vivere democratico al di fuori del quale ci sarebbero solo caos e confusione. Siamo preoccupati che si rimetta in discussione la necessità di staccarci dall’energia da fonti fossili per andare verso una giusta transizione energetica, che lotti contro la speculazione, ma che possa dare benefici a tutti a partire dal nostro pianeta. I combustibili fossili sono dannosi e pongono il problema del cambiamento climatico. Tutto questo deve essere spiegato e non bisogna creare false illusioni. La legge regionale 5/2024 è una buona legge che affronta correttamente la complessità del nostro ordinamento giuridico. È pericoloso far passare falsi messaggi che si pongono al di fuori delle vigenti leggi o affermare presunte competenze in capo alla Regione di fatto sconfessate dalla lettura degli articoli dello statuto sardo a partire dall’art.3. Invitiamo dunque a riportare la discussione nel merito senza avventurarsi in pericolose demagogie che danneggiano il vivere quotidiano di tutti noi”.