Dal 2024 le compagnie di navigazione devono pagare per l’eccesso di produzione di Co2, in base alla direttiva europea 2023/959, che estende gli obblighi della direttiva 2003/87/CE alle emissioni prodotte dal trasporto marittimo. Questo provvedimento, che ha lo scopo di monitorare e ridurre le emissioni di anidride carbonica, sta già facendo emergere preoccupazioni per i rincari che si rifletteranno su merci e passeggeri, con conseguenze particolarmente pesanti per la Sardegna. Il parlamentare del Pd Silvio Lai, membro della Commissione bilancio, ha denunciato l’inerzia del Governo italiano e il comportamento delle compagnie navali. “Si tratta di una direttiva di 21 anni fa, ampiamente conosciuta anche perché aggiornata nel 2015 con la 757 che introduceva un monitoraggio delle emissioni”, ha spiegato Lai. “Nel Nord Europa, le navi sono state modernizzate utilizzando risorse europee, ma in Italia, le compagnie, che non hanno sfruttato questo tempo per ammodernarsi, ora pretendono di scaricare i costi sui cittadini e sulle piccole imprese di trasporto merci. È inaccettabile e il ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, sta accettando tutto questo senza alcuna reazione adeguata”.
La Sardegna è tra le regioni più penalizzate da questa situazione, poiché le alternative al trasporto navale sono inesistenti. Secondo una prima stima, il trasporto di un camion da e per l’Isola subirà un rincaro di circa 200 euro a tratta nel 2025, che salirà a 300 euro nel 2026. Se il camion viaggia per portare solo merci in Sardegna, senza esportare nulla sulla penisola, il costo sarà ancora più elevato. “Il maggiore costo di trasporto per le merci potrebbe superare i 100 milioni di euro nel 2025“, ha sottolineato Lai. “Questo peserà sia sulle merci prodotte in Sardegna, che diventeranno meno competitive sul mercato nazionale, sia su quelle importate”.
A questi aumenti si aggiungono quelli previsti per il traffico passeggeri, già pesantemente colpito negli ultimi anni. “Le tariffe per raggiungere la Sardegna sono insostenibili da almeno quattro anni”, ha aggiunto Lai. “La Sardegna rischia di diventare sempre più fuori mercato, impossibile da raggiungere non solo per i turisti, ma anche per i sardi emigrati”. “Le compagnie di navigazione, che hanno utili da centinaia di milioni di euro, stanno cercando di far pagare ai consumatori i costi delle emissioni di Co2, aumentando i prezzi per ogni passeggero e mezzo trasportato”, ha dichiarato il parlamentare.
“Questa è una tassa occulta sull’insularità – ha aggiunto -. Il Governo deve attivarsi per bloccare questi rincari, o tramite le autorità preposte o trovando le risorse per coprire i maggiori costi che la Sardegna non può e non deve sostenere”.