L’Anci Sardegna prova a suggerire una strada per evitare che l’economia sarda venga strozzata a causa dei rincari su energia, carburanti e materie prime. Le zone più colpite sono ovviamente quelle interne ed è per questo che il presidente, Emiliano Deiana, ha proposto l’attivazione di una ‘zona franca rurale’, soluzione che dovrebbe rendere vantaggioso vivere e produrre nelle zone più depresse della Sardegna nei prossimi cinque anni.
Non solo, in una lettera inviata a istituzioni, associazioni e parti sociali, Deiana chiede ristori immediati per le categorie che hanno subìto in rincari, una riforma di sistema a sostegno dell’economia, un nuovo piano energetico con al centro persone e imprese e non solo i profitti delle multinazionali.
“È necessario fare fronte alla situazione di estremo disagio che si respira nelle comunità sarde e fra le categorie produttive per via dell’aumento dei costi dell’energia, dei carburanti e, in generale, delle materie prime – spiega Deiana -. Dai Comuni arriva all’Anci una fotografia della realtà sociale sempre più difficile e a tratti drammatica”.
Nella lettera si evidenzia il fatto che non ci sia una categoria che oggi non soffra la crisi che non sembra essere passeggera e tantomeno di breve durata. Da qui l’invito alla classe politica isolana chiamata “a misurarsi con risposte di sistema perché nei prossimi anni arriverà nell’Isola una massa considerevole di risorse in gran parte orientate su investimenti non più rimandabili”.
Oltre a spendere questi fondi in modo oculato, secondo il presidente dell’Anci “occorrerebbe attivare con lo Stato la previsione costituzionale contenuta all’articolo 13 dello Statuto affinché si pongano le basi per la rinascita sociale ed economica della Sardegna”.