La riforma della sanità che ha riportato in vita le vecchie otto Asl trova il semaforo rosso da parte dei medici veterinari che si schierano contro il provvedimento. Il motivo è che non sono più richieste competenze professionali specifiche per dirigere il servizio regionale di veterinaria. La legge approvata il 2 settembre, infatti, abroga l’articolo 4 di una legge regionale di sei mesi prima che riguarda le disposizioni per l’eradicazione della Peste suina. Questa norma attribuiva le funzioni di dirigente del Servizio solo a chi aveva competenza in materia. Il presidente di Fnovi (Federazione nazionale Ordini veterinari italiani) Gaetano Penocchio ha inviato una lettera al presidente della Regione, Christian Solinas nella quale sottolinea che “potrà essere nominato un dirigente non laureato in veterinaria”. Questo “mortifica il ruolo pubblico istituzionale proprio del Servizio regionale veterinario e di una professione da sempre tutela della della salute pubblica”. La richiesta di Fnovi è quella di ripristinare la norma.
Caso Todde, revoca dell’incarico al legale del Collegio di garanzia: il centrodestra porta il tema in Parlamento, interrogazione a Nordio
Approda in Parlamento il caso della revoca dall’incarico di Riccardo Fercia, il legale del Collegio regionale di garanzia…