Centrodestra all’attacco sulla riforma sanitaria della Giunta Pigliaru, sulla quale il Centro democratico – partito di maggioranza – sollecita l’istituzione di una Azienda sanitaria unica regionale. Una soluzione fortemente criticata da Fdi, ma che trova una sponda nei Riformatori. “E’ una finta riforma – denuncia il coordinatore di Fi Ugo Cappellacci – una camera mortuaria per la sanità sarda, per intere comunità e territori, perché preclude un’assistenza adeguata, calibrata sulle esigenze della collettività anziché su quelle della politica. Il modello ‘Hub and spoke’ è un’idea che risale all’epoca dell’assessore Dirindin. Oggi viene riesumata, senza considerare che tale sistema è inadeguato ad offrire adeguate coperture a territori poco popolosi o difficilmente raggiungibili, che necessitano del presidio di un piccolo ospedale”. Cappellacci punta il dito anche contro “il ‘doppio gioco’ di alcuni esponenti del Pd che nel loro territorio fanno i barricaderi e poi si piegano acriticamente al diktat del partito”.
Fdi all’attacco sulla Asl unica. “Non ridurrà i costi, tutt’altro – dice il consigliere Paolo Truzzu – In cambio di un paio di stipendi da direttore in meno, si lasceranno fuori controllo le spese delle realtà ospedaliere e mediche periferiche. Dopo due anni di mandato e a ridosso del compleanno della legge di riorganizzazione della sanità, votata a metà novembre 2014 ma mai attuata, è mortificante assistere agli interventi di Arru e Pigliaru infarciti di faremo, pensiamo e vorremo – continua l’esponente dell’opposizione – L’unica decisione di cui i rappresentanti del centrosinistra sembrano essere convinti e pronti ad attuare è il taglio delle Asl e la riduzione a un unico soggetto”. Di diverso avviso i Riformatori. “La Asl unica – sottolineano il coordinatore Michele Cossa, il capogruppo in Consiglio Attilio Dedoni e il coordinatore del Centro studi Franco Meloni – è l’unico vero modo di riformare sul serio la sanità sarda ed è per questo che da sempre siamo su questa linea. Siamo felici che si cominci a parlarne sul serio. Ne avevamo discusso anche con Pigliaru – ricordano – nel faccia a faccia pubblico che avevamo fatto con lui pochi mesi dopo le elezioni: il presidente della Regione ne aveva subito apprezzato la concretezza”. L’azienda unica regionale piace anche a Roberto Capelli (Cd), che vedrebbe bene l’incorporazione nel nuovo organismo anche della neonata Areus. Secondo il deputato centrista, in Sardegna servirebbe costituire cinque livelli di governance: assessorato alla Sanita per fornire un indirizzo politico-sociale e definire i macro-obiettivi; l’Asl unica con compiti di programmazione sanitaria e organizzazione sanitaria ed economica; l’Area sanitaria omogenea per la gestione e controllo dei programmi sanitari territoriali; l’Area gestionale territoriale per la gestione capillare della sanitàpubblica e privata; le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliere Universitarie.