“Abbiamo ormai un’idea chiara sulle difficoltà inerenti la macchina regionale: ci scontriamo con un’enorme rigidità organizzativa. Serve più flessibilità e mobilità per far diventare le nostre idee operative.” Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro di questa mattina con i sindacati sulla riforma della Regione. “Vorremmo poter irrobustire i servizi a supporto di priorità ed aree strategiche quali scuola, lavoro, sanità, semplificazione – ha aggiunto Pigliaru -. L’innovazione organizzativa è un’emergenza assoluta”. Parlando di meritocrazia e premialità nell’attività della Pubblica amministrazione, il governatore ha sottolineato l’esigenza di un sistema di valutazione oggettivo ed ha reso noto che “la Sardegna è la prima regione in Italia per componente premiale ai dirigenti, con enormi sproporzioni rispetto alle altre regioni. Un’anomalia non più accettabile. La premialità deve incentivare comportamenti migliori e la qualità del lavoro”. L’assessore Gianmario Demuro ha ricordato che la legge 24/2014 sulla riorganizzazione della Regione e sulla mobilità ha in sé gli strumenti per intervenire e organizzare dall’interno la struttura regionale e che, come riconosciuto dalla Corte dei Conti, ricomprende anche le disposizioni per gli adempimenti sulla valutazione e gli strumenti per far funzionare il controllo di gestione. “Ciò ci permette di iniziare a pensare la Regione in maniera integrata, evitando nel frattempo i tagli ai servizi e irrobustendo il rapporto con lo Stato”, ha affermato l’assessore. Cristiano Erriu, assessore degli Enti Locali, ha poi illustrato la road map per la ridistribuzione delle funzioni tra i diversi soggetti, avendo presenti sussidiarietà ed efficienza: nell’Osservatorio e nel Tavolo sulla riforma degli Enti Locali si stanno discutendo le proposte che verranno declinate nel progetto di legge che approderà a breve in Consiglio. “La nostra proposta – ha osservato – che prevede il superamento delle Province, secondo la scelta del governo nazionale, intende sviluppare il rapporto di collaborazione con i sindacati per la definizione precisa delle funzioni da riallocare”.
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