Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge regionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario approvata dalla Regione Sardegna lo scorso 7 marzo. Il provvedimento, voluto dalla presidente Alessandra Todde e sostenuto dalla maggioranza del “campo largo”, prevede il commissariamento dei vertici di tutte le aziende sanitarie sarde, una misura che ha scatenato polemiche e che, ora, viene giudicata dal Governo come in contrasto con i principi costituzionali in materia di tutela della salute.
Secondo l’esecutivo nazionale, la legge regionale numero 8 del 2025 violerebbe infatti il principio di continuità amministrativa, introducendo un meccanismo di decadenza automatica dei vertici aziendali che si configurerebbe come una forma di spoils system. Una pratica che la Corte Costituzionale ha già più volte censurato, ritenendola incompatibile con le garanzie fondamentali della pubblica amministrazione.
La decisione del Consiglio dei ministri recepisce i rilievi avanzati nelle scorse settimane dal ministero della Salute guidato da Orazio Schillaci, che già venti giorni fa aveva formalmente chiesto l’impugnazione della norma.