Riforma della sanità, discussione a rilento in Aula: assenze nella maggioranza, manca il numero legale per tre volte

La riforma del sistema sanitario sardo, voluta dalla Giunta di Alessandra Todde e dall’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, continua a incontrare ostacoli in Consiglio regionale. L’obiettivo dichiarato della maggioranza è quello di approvare il disegno di legge entro giovedì, ma l’iter sembra rallentare a causa delle tensioni interne al “campo largo”. Questa mattina, i lavori in Aula sono stati interrotti per ben tre volte a causa della mancanza del numero legale, con molte assenze tra le file della stessa maggioranza. L’articolo 2 del disegno di legge, che fa parte di un testo composto da 15 articoli, non è stato neanche votato, portando alla sospensione della seduta senza alcun avanzamento significativo.

Le opposizioni hanno colto l’occasione per sottolineare le difficoltà che emergono all’interno del governo regionale. Stefano Tunis, consigliere di “Sardegna al centro 20venti”, ha criticato duramente la gestione della maggioranza, scrivendo sui social: “La maggioranza fa mancare per tre volte il numero legale alla legge inutile di Alessandra Todde e Armando Bartolazzi. Ne prendano atto e vadano a casa”. Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha ribadito la propria critica durante il dibattito, affermando: “Questa legge non piace nemmeno alla vostra maggioranza, tant’è che non riuscite nemmeno a garantire il numero legale per proseguire i lavori”.

Nel corso della mattinata, il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, e il suo vice, Giuseppe Frau, si sono visti costretti a sospendere i lavori più volte. Alla terza interruzione, Comandini ha convocato una conferenza dei capigruppo nel tentativo di riportare ordine e proseguire la discussione. Tuttavia, il clima in Aula è rimasto teso. Nonostante la situazione di stallo, la maggioranza spera ancora di riuscire a portare a termine l’approvazione della riforma sanitaria entro giovedì, per poi procedere all’esame della manovra finanziaria. Tuttavia, con il ritmo attuale dei lavori, questo obiettivo appare sempre più ambizioso e difficile da raggiungere.

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