Riforma sanità, il Consiglio accelera. Tornano le 8 Asl, resta il nodo Brotzu

Il Consiglio accelera sull’approvazione della riforma della sanità. Il via libera all’addio alla Ats con il ritorno a otto Asl è atteso prima della pausa estiva ma la strada non sarà in discesa. Sono almeno due i fronti sui quali potrebbero sorgere dei problemi. Uno tutto interno alla maggioranza riguarda l’ospedale più importante della Sardegna, il Brotzu (nel testo: l’Azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione Brotzu, Arnas), l’altro è legato alla battaglia che all’opposizione intendono dare soprattutto il Movimento Cinquestelle e i Progressisti. Per quanto riguarda il primo punto, l’Udc spinge per incorporare il Microcitemico e l’Oncologico – attualmente collegati al Brotzu – con la Asl 8. I Riformatori, invece, insistono per mantenere la situazione attuale.

Proprio oggi Michele Cossa (Riformatori) ha precisato in una nota che “nessuna decisione è stata presa per lo scorporo di oncologico e microcitemico dall’ospedale Brotzu. Su di esso prevale anzi all’interno della maggioranza un orientamento nettamente contrario. Questo, e altri punti problematici della riforma, sono stati accantonati per essere decisi in seno alla maggioranza prima del passaggio in Aula”.

Sull’altro fronte il centrodestra dovrà vedersela con gli attacchi delle minoranze. Secondo Roberto Li Gioi (M5s) “la riforma è un bluff e dal lato pratico non porterà soluzioni: all’Ats viene solo cambiato il nome visto che le sue funzioni sono acquisite dall’Ares”. Francesco Agus (Progressisti) ha parlato invece di una legge che mira alla “moltiplicazioni delle poltrone, un atto scriteriato soprattutto perché l’emergenza non è certo finita”.

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