Tra le otto regioni nel mirino dell’Unione Europea per per non aver aggiornato il piano per la gestione dei rifiuti c’è anche la Sardegna, ma, dagli uffici dell’Assessorato dell’Ambiente fanno sapere che, in realtà, l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani è stato approvato dalla Giunta regionale il 23 dicembre scorso, pienamente in linea con il crono programma concordato con il Ministero dell’Ambiente. “L’aggiornamento è stato notificato allo stesso Ministero dell’Ambiente il 27 dicembre 2016 per il successivo inoltro alla Commissione Europea”, precisa una nota della Regione.
Un documento, però, ritenuto insufficiente dal capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni. “Non basteranno certo le diciassette paginette approvate a dicembre dalla Giunta per risolvere i problemi di un piano risalente ormai al 1998 – sottolinea -. La Sardegna ha bisogno di un nuovo modello di gestione al passo con i tempi, per questo è necessario avviare l’iter per l’approvazione di un nuovo piano dei rifiuti”. E il richiamo della Commissione Ue all’Italia “fa tornare di attualità il problema mai risolto nonostante le nostre ripetute denunce, di una gestione antieconomica e per nulla rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini, che punta tutto sulla termovalorizzazione vanificando gli sforzi fatti per introdurre e perfezionare la raccolta differenziata”, conclude l’esponente dei Riformatori.
