Via le soglie di sbarramento dalla legge elettorale sarda. È l’appello al Consiglio regionale di Renato Soru, leader del movimento Progetto Sardegna, in vista delle prossime elezioni, orizzonte temporale che evidentemente per l’ex governatore potrebbe non essere troppo distante, con il caso decadenza della presidente Alessandra Todde che incombe sulla legislatura in corso. “Un sistema può dirsi realmente democratico solo se tutti possono, con uguali diritti, partecipare alle competizioni elettorali ed essere rappresentati nelle assemblee elettive – spiega Soru -. Non è più accettabile quanto accaduto in Sardegna, già due volte nelle ultime tre legislature: quasi il 10% dei voti vengono annullati perché non raggiungono una soglia di sbarramento altissima, fissata appunto al 10%”.
Per l’ex governatore “un meccanismo creato ad arte per mantenere immutabile l’attuale sistema politico, diviso tra i due blocchi nazionali di destra e sinistra. Affinché non possa emergere una proposta diversa, in grado di aprire l’orizzonte politico al di là degli schieramenti e delle convenienze romane”. Sarebbe bello per Soru “poter discutere una nuova legge elettorale regionale, capace di tener conto dei tanti aspetti che meritano di essere considerati, tra tutti la rappresentanza di genere e quella territoriale. Una legge davvero capace di eleggere un Consiglio regionale pienamente rappresentativo dell’intera società sarda”.
Tuttavia, rimarca, “sappiamo tutti che il meglio è nemico del possibile e che, dietro la volontà di allargare la discussione per una nuova legge, si può nascondere la volontà di lasciare le cose come stanno. La volontà di continuare ad escludere una parte rilevante dei cittadini della Sardegna, pur di mantenere l’attuale sistema elettorale che meglio garantisce carriere e rielezioni”. Oggi, ricorda Soru, “non sappiamo quale sarà il proseguo di questa legislatura regionale. In questo clima di grave incertezza non è realistico immaginare che l’attuale Consiglio regionale trovi il tempo per discutere ed approvare una legge elettorale totalmente nuova”.
Tuttavia, “credo sia possibile pretendere che venga approvata una semplice modifica della legge attuale, sulla quale tutti – a parole – si dicono d’accordo”. Servono dunque “poche righe per togliere le soglie di sbarramento ed assicurare che nessun voto venga disperso, che il diritto di voto sia effettivamente garantito, che nessuno venga più escluso dal partecipare effettivamente alla vita democratica della nostra regione. Questa la nostra semplice proposta, spero possa essere urgentemente fatta propria dal Consiglio”.