Registro tumori, avanti adagio. Mozione del consigliere Frau: “Bisogna fare qualcosa subito”

di Vito Fiori

Non seguirà la legge di riordino della sanità, ma ha una strada già tracciata e sembra che questa sia la volta buona. Per l’istituzione del registro tumori, uno strumento fondamentale per il monitoraggio delle patologie oncologie, dopo anni di oblio, qualcosa si muove. Giuseppe Frau, consigliere regionale (Uniti per Todde), medico, specialista in Igiene e Medicina preventiva, ha già predisposto una mozione “sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione”, che sarà presentata in aula a breve.

“Il mio auspicio è che sul tema non ci siano divisioni – dice Frau – anche se siamo in tremendo ritardo credo che sia nostro dovere nei confronti di chi non c’è più, soprattutto, di chi c’è ancora e che ha diritto ad avere cure adeguate. Non possiamo girarci dall’altra parte vedendo quanti nostri concittadini sono costretti a viaggiare per curarsi. L’iniziativa è legata al fatto che sono un medico e ora, nel mio ruolo di consigliere, cerco di incidere, di fare qualcosa che abbia un senso”.

Prima di lei, anche altri nelle precedenti legislature si erano lanciati in promesse poi non mantenute, non c’è il rischio che anche la sua idea possa finire in un buco nell’acqua?

“Spero proprio di no, mi piace pensare che la situazione e il clima politico generale siano cambiati rispetto al passato. In Sardegna molti non sanno che esistono diverse parti del territorio gravemente inquinate con inevitabili ripercussioni sulla salute della popolazione residente, a cominciare dalle neoplasie”.

Si spieghi.

“Le aree Sin (siti di interesse nazionale da bonificare), le terre gravate dalle servitù militari e altre non mappate. La verità, e questi sono numeri, è che nella nostra isola l’incidenza della mortalità per i tumori, peraltro in continua crescita, è arrivata al 33 per cento contro il 29 della media nazionale. Dovremo indagare sulle cause e capire il perché di questi eventi patologici. E per farlo occorre arrivare a un sistema che funzioni attraverso una mappatura del rischio. Da qui creare un database regionale dove convogliare tutti i dati raccolti nei centri territoriali. Attualmente solo Nuoro e Sassari sono dotate di un registro tumori provinciale accreditato a livello nazionale, quello di Cagliari non lo è. Ma non basta, è chiaro”.

Insomma, finalmente la Regione si metterà al passo con i tempi.

“Non solo, grazie a necessari e conseguenti studi epidemiologi potremmo essere in grado di programmare una prevenzione più mirata per eliminare le cause. Oggi si spende poco, quasi nulla in prevenzione, ed è un errore. Al contrario, questa maggioranza, è scritto anche nella legge 40 appena approvata in commissione sanità, punta a dei dipartimenti specifici nelle Asl per incentivare gli screening sulla popolazione. Esami gratuiti a cui tutti dovremmo sottoporci per conoscere il nostro stato di salute”.

Ultima domanda: la legge di riordino della giunta migliorerà davvero il sistema sanitario sardo?

“Me lo auguro di cuore. D’altronde i pazienti si sentono abbandonati e deluderli un’altra volta non sarebbe corretto. Mi piace molto l’idea di creare un Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), ovvero un centro di eccellenza che in Sardegna manca, come proposto dall’assessore Bartolazzi, bisogna vedere cosa si riuscirà a fare”.

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