Regione, la Giunta cambia la struttura. Tre dipartimenti sopra gli assessorati

Cambia l’architettura amministrativa della Regione. La Giunta ha approvato un disegno di legge che prevede la riorganizzazione della presidenza e degli assessorati. Il testo dovrebbe arrivare in Consiglio regionale dopo il 31 marzo e sta già scatenando la polemica, come quella sollevata dagli esponenti del Movimento 5 stelle, convinti che si tratti di un “nuovo poltronificio”. L’intenzione dell’Esecutivo è modificare una struttura che ha oltre 40 anni perché la legge al quale fa riferimento l’organizzazione della Regione è del 1977. Tra le novità introdotte dal testo c’è la nomina di un segretario generale che dovrebbe ricalcare il modello della presidenza del Consiglio dei ministri. È il presidente Solinas a spiegare l’utilità di una “figura essenziale di raccordo politico amministrativo con funzioni di vertice per il coordinamento ed il controllo dei dipartimenti e delle direzioni generali della Regione”.

Altro cambiamento riguarda l’introduzione dei dipartimenti, previsti anche nella legge del ’77 ma che non sono mai stati attivati. Secondo la previsione della Giunta, saranno tre: programmazione, interventi produttivi e interventi sociali e saranno degli organismi che fungeranno da raccordo per gli assessorati. Il dipartimento alla programmazione avrà competenza su bilancio, affari generali, ambiente ed enti locali-urbanistica. Quello agli interventi produttivi, invece, coordinerà e controllerà le attività di agricoltura, industria, lavori pubblici e turismo, mentre negli interventi sociali saranno aggregati lavoro, sanità, pubblica istruzione, cultura e trasporti. Verrà rilanciato il Servizio studi regionali con la funzione di rendere armonica la legislazione regionale rispetto a quella nazionale. Infine gli uffici di gabinetto del presidente e degli assessorati. In particolare il primo sarà rivoluzionato perché il governatore potrà contare uno staff tecnico e sul Comitato per la legislazione, composto da cinque fra magistrati, avvocati, professionisti, professori e ricercatori universitari, col compito di “collaborare alla scrittura di leggi e testi unici”.

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