Scatta il blitz in commissione Urbanistica, il risultato è pesante per Ugo Cappellacci: perché il presidente appena nominato alla guida del mattone non è Ignazio Artizzu, il finiano indicato dal governatore. A spuntarla è stato invece Gianfranco Bardanzellu, gallurese di Olbia, sì pidiellino come Cappellacci, ma non esattamente in asse col capo della Giunta.
COLPO DI SCENA. Si è chiusa in mezz’ora la partita della commissione Urbanistica, rimasta senza guida dopo le dimissioni di Matteo Sanna, l’ex An del Pdl che aveva mollato i berlusconiani per sposare la causa finiania proprio insieme ad Artizzu. Poi Sanna se n’è andato coi Fratelli d’Italia, di cui è capogruppo in Aula. Fatto sta che Bardanzellu non era nella rosa gradita a Cappellacci. Il governatore voleva a tutti i costi Artizzu che, guarda a caso, oggi a palazzo non si è visto.
LA CONTA. Al finiano la trappola l’hanno confezionata gli onorevoli della maggioranza che, compatti, hanno spostato i voti su Bardanzellu. Il gallurese, alla fine della conta, ha incassato sette preferenze. A cominciare da quella del suo capogruppo, Pietro Pittalis, lui sì fedelissimo di Cappellacci, ma il leader dei consiglieri berlusconiani ha preferito difendere la bandiera di partito, scaricando Artizzu, di fatto considerato infedele, visto il passaggio coi Fli. Per arrivare a quota sette, hanno detto “sì” pure i pidiellini Angelo Stocchino e Antonello Peru, più Eugenio Murgioni (Fratelli d’Italia), Mario Diana (Sardegna è già domani) e Sergio Franco Pisano (Riformatori). Non solo: perfino Giulio Steri, leader degli Udc, il partito con cui Artizzu fa gruppo in Consiglio, ha mollato il finiano preferendo Bardanzellu.
IL RETROSCENA. Era da ieri sera che il nome del gallurese circolava come probabile presidente dell’Urbanistica. Non fosse altro che, in quota centrodestra, questa commissione (la quarta) ha nelle sue fila diversi oppositori del governatore. Su tutti Diana, ma pure Bardanzellu, a inizio legislatura, è stato un dissidente. Poi: Stochino, che è dell’Ogliastra, ovvero una delle cinque Province commissariate, non ha mai nascosto il fastidio per la mossa di Cappellacci sugli enti intermedi. Infine: Murgioni, eletto col Pdl, è un altro che ha fatto le valigie dal partito, e infatti ha preferito Bardanzellu ad Artizzu. Ancora: il neopresidente dell’Urbanistica è uomo di Settimo Nizzi, coordinatore regionale dei berlusconiani, in guerra perenne con Cappellacci.
L’IMPORTANZA. Di certo Bardanzellu avrà molto da fare, da qui sino alla fine della legislatura, dal momento che il centrodestra dovrebbe chiudere il quinquennio con la revisione del Ppr (Piano paesaggistico regionale). Un tema, questo, su cui Cappellacci si è arenato, ma in commissione Urbanistica ci sono onorevoli – come Diana – che il Ppr non l’hanno mai digerito. Insomma, con le questioni del mattone potrebbe finire che nel centrodestra prenda forma una maggioranza nella maggioranza, capace di puntare la prua contro il governatore. Senza paura alcuna.
Alessandra Carta